Rispoli sui pestaggi: «Si faccia sempre denuncia»

Il procuratore sul caso-Sheraton: attenzione, il problema non sono gli stranieri


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Il pestaggio di due ragazzi bolzanini alla festa di qualche sera fa nei pressi della Fiera pone problemi seri in tema di sicurezza nei locali del divertimento notturno ove sono protagonisti soprattutto i giovani. I responsabili dei gravi fatti dell’altra notte potrebbero essere identificati nelle prossime ore ma il problema della violenza imposta nei locali pubblici da parte di gruppi di giovani, spesso (ma non solo) stranieri, sta diventando sempre più preoccupante. E non sempre il tessuto normativo permette alle forze dell’ordine di intervenire in maniera efficace anche preventivamente. E’ quanto sottolinea anche il procuratore capo Guido Rispoli.

«C’è un tessuto normativo che non ci permette di essere efficaci nel caso in cui vengano commessi reati come minacce, percosse e lesioni personali (sino ad una prognosi di 20 giorni) perché tendenzialmente non sono ammissibili le misure cautelari personali»

- Quindi per fatti meno gravi le forze dell’ordine hanno sostanzialmente le mani legate?

«Diciamo che lo Stato non si muove perchè non ha gli strumenti per muoversi»

- Dunque per far fronte a questi episodi di violenza gratuita sarebbe necessario cambiare le leggi...

«Penso che in una democrazia ogni parte in causa, istituzioni comprese, debba svolgere il proprio ruolo. La magistratura applica le leggi e c’è qualcuno che dovrebbe avere la sensibilità di valutare se c’è la necessità di cambiare la normativa ed inasprirla»

- Ma secondo lei sarebbe necessario inasprire la normativa in vigore?

«Dobbiamo prendere atto che purtroppo sono in aumento questi episodi di pestaggi tra giovani nelle discoteche, quindi il problema sicuramente si pone. Grazie a Dio, però, per ora non abbiamo avuto fatti gravissimi. Però il fenomeno c’è . Soprattutto nei fine settimana stanno aumentando gli episodi di minacce e violenza»

- Cosa si può fare?

«Ogni volta che qualcuno subisce anche una piccola lesione, minacce, ingiurie o quant’altro è opportuno che faccia denuncia. E questo per un senso sociale perché quella persona che oggi magari ti ha dato uno schiaffo, un pugno o una piccola lesione, se non viene querelato si sentirà sempre più forte e continuerà ad agire con sempre maggiore violenza. Quindi bisogna sempre denunciare questi fatti»

- C’è anche, però, chi teme ritorsioni e ha paura...

«In tanti anni di Procura non mi è mai accaduto di vedere una persona che ha fatto querela che sia stata minacciata o picchiata ancora di più perché chi prosegue a minacciare e a picchiare rischia a quel punto di finire in galera anche perché a quel punto scatterebbe il reato di intralcio alla giustizia che prevedono pene anche molto severe»

- C’è chi accusa le forze dell’ordine di minimizzare episodi in realtà allarmanti...

«Non è vero, nessuno minimizza. Il problema è che il cittadino il più delle volte si aspetterebbe che il sistema reagisse con maggiore efficacia»

- Secondo lei la situazione è peggiorata con l’aumento degli stranieri?

«Non è una questione di stranieri ma di soggetti che vivono in una situazione di degrado e disagio».

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