«Ritirate quella guida, offende noi medici» 

Anaao e Bsk: «L’opuscolo della Difensora è inaccettabile. Mina la fiducia nel rapporto coi pazienti»



BOLZANO. La brochure presentata dalla Difensora civica - Gabriele Morandell, che spiega ai cittadini cosa fare in caso di errori terapeutici, non piace ai medici che ne chiedono il ritiro. Dopo la dura presa di posizione dell’Ordine esprime «indignazione» Ivano Simioni (Bsk/Vsk/Aaroi/Sivemp): «L’opuscolo è inaccettabile. L’Asl solo un mese fa ci ha lasciato senza copertura assicurativa. Noi medici non abbiamo “cultura giuridica”! E poi non disponiamo ancora di una digitalizzazione che copra tutta l’Azienda ed in più ci mancano medici e allora - ci chiediamo - è opportuno alimentare il contenzioso civile e penale?. Togliete il logo dell’Asl da quel libretto, togliete le vignette che ci offendono». Edoardo Bonsante, segretario Anaao, esprime «stupore, delusione, sconcerto ed indignazione per il comportamento inaccettabile della Difensora e del Consiglio della Provincia che, addirittura con il supporto e la cooperazione della Ripartizione Salute dell'Alto Adige, del Consiglio regionale e dell'Asl, hanno pubblicato, pubblicizzato e diffuso l'opuscolo, senza coinvolgere o almeno sentire l'Ordine, medici, infermieri ecc. Celati da un falso umorismo troviamo i contenuti dell'opuscolo altamente offensivi e lesivi della dignità e professionalità medica e sanitaria in genere. L’opuscolo va a minare la fiducia e la serenità nel rapporto medico-paziente, che è la base dell'alleanza terapeutica, va a creare tensioni e paradossalmente non può che nuocere alla salute dei cittadini. In un momento in cui si fa sempre più fatica a trovare medici specializzati non si capisce l'opportunità di produrre e divulgare un testo di sì fatta qualità. Siamo a disposizione per elaborare un nuovo documento condiviso ma chiediamo l'immediato ritiro dell'opuscolo, offensivo nei confronti di medici, infermieri ecc. e lesivo del rapporto di fiducia medico-paziente, quindi della salute del cittadino stesso, che è quello che abbiamo a cuore».















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