Rogo dei cassonetti, fermata baby-gang

Denunciati due ragazzini, altri sono riusciti a scappare. Devono rispondere di incendio doloso, violenza e resistenza


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Fermata la baby-gang dei cassonetti, o almeno una parte di essa. L’altra notte, poco dopo l’una, un carabiniere fuori servizio che stava passeggiando in via Roma ha notato due ragazzi mentre appiccavano un incendio all’isola ecologica per la raccolta differenziata. Si è avvicinato e ha bloccato due giovani, di 16 e 17 anni, che hanno cercato di liberarsi dalla presa con l’aiuto di alcuni amici. Si ritiene, infatti, che altri minorenni della stessa banda possano aver partecipato all’azione, ma poi siano riusciti a fuggire nei cortili di via Novacella. Nelle ultime tre settimane si erano registrati episodi analoghi - sempre di sabato sera - in diversi quartieri bolzanini ed in particolare ad Oltrisarco. Carabinieri e Polizia stavano indagando a 360 gradi.

La scorsa notte il militare dell’Arma, di stanza al comando della Legione in viale Druso, ha avuto la prontezza di chiamare la centrale operativa di via Dante e nel breve volgere di un paio di minuti sono arrivati sul posto anche i poliziotti della squadra volante. Una volta ristabilito l’ordine i due minorenni - uno di origine straniera e l’altro bolzanino - sono stati portati in caserma per essere identificati. Anche qui hanno continuato ad opporre resistenza in ogni modo, almeno fino a quando sono stati contattati i genitori. I due teenager, che sono stati rilasciati poco dopo, oggi saranno denunciati dalla Procura dei Minori per incendio doloso, resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale. La stessa Procura coordinerà le indagini dei carabinieri di Bolzano per cercare di stabilire se i due fermati della scorsa notte siano o meno i responsabili anche di altri incendi. La scorsa notte sono stati bruciati, infatti, anche i cassonetti in via Cassa di Risparmio e in via Valdagno. «Due minorenni sono stati fermati - commenta l’associazione sicurezza e legalità - mentre un terzo sarebbe tuttora ricercato». L’impressione è che ci si trovi di fronte ad un baby-gang che agiva soprattutto per noia, con il preciso intento di fare danni. Nelle scorse settimane ci sono stati raid analoghi, ma i colpevoli finora non erano mai stati individuati. C’è chi non esclude nemmeno che possano esserci dei legami con la banda di ragazzini che nei mesi scorsi metteva a segno furti nei supermercati e picchiava altri minorenni, sempre con l’obiettivo di passare il tempo, poco importa se a danno dell’intera collettività. Per saperne di più bisognerà attendere gli accertamenti della Procura dei minori.

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