Rosa delle Dolomiti in onore di Simona

A Bulla il più alto roseto d'Europa con una nuova varietà dedicata alla campionessa del salto con gli sci, morta prematuramente a 17 anni



ORTISEI. Ci voleva l’animo delicato di una donna che ogni giorno si prende cura di 6.000 rose per pensare di dedicare una nuova varietà di fiore ad una ragazza scomparsa prima ancora che i petali più belli potessero schiudersi al mondo. Quella ragazza si chiamava Simona Senoner e la sua morte - che l’ha colta in Germania nel gennaio scorso, mentre si trovava in trasferta con la nazionale di salto con gli sci - ha commosso non solo la val Gardena e l’Alto Adige ma tutto lo sport italiano.

Lotte Zemmer non ha avuto dubbi: «Non conoscevo Simona, ma la sua vicenda mi ha profondamente toccata. Per questo non ho avuto alcun dubbio nel dedicare la rosa Dolomiti a lei». Ieri pomeriggio, nel roseto dell’Hotel Urerhof, l’albergo di famiglia ai 1.500 metri di quota di Bulla, c’erano i genitori della diciassettenne, Oswald e Brigitte, chiamati a tenere a battesimo il debutto di un fiore frutto di una ricerca durata anni nelle serre della Kordes, giardineria del nord della Germania.

«L’ho voluta chiamare Dolomiti - spiega la signora Lotte - perché è un fiore bianco e rosa, i colori delle nostre montagne alla luce del sole, una rosa semplice che ricorda quelle spontanee di macchia: auguro a questo fiore di essere ambasciatore rigoroso del nostro paese, l’Italia». Madrina d’eccezione alla cerimonia di ieri, l’assessore provinciale Sabina Kasslatter Mur. Una scelta non casuale, visto che l’esponente Svp è originaria della frazione di Castelrotto che si affaccia sulla val Gardena.

Il roseto della signora Lotte - con ogni probabilità il più alto d'Europa - è un capolavoro composto da 6.000 fiori e 200 varietà, arricchite da ieri con quella dedicata alle Dolomiti e a Simone. Una passione nata quasi casualmente alcuni anni fa: «È stato un nostro cliente, il signor Remo Saldini, a darmi l’ispirazione. Lui, rappresentante in Italia della Kordes, mi ha regalato venti rose, dando l’input a quella che è poi diventata una grande passione». Nel 2009 è stato realizzato nei pressi dell’albergo il roseto vero e proprio: «Mi è costato tanti sacrifici, tanto lavoro, ma anche una soddisfazione enorme, soprattutto interiore», spiega la signora Lotte. Un roseto privato, ma aperto a tutti: «Seppur nel rispetto del silenzio e del luogo», conclude Lotte Zemmer.

L’apertura è prevista fino a settembre ogni domenica, lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 10.30 alle ore 17.30. Informazioni: 0471.797335 o www.uhrerhof.com.













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