Ruba le statue in chiesa ripreso da una telecamera

Sotto processo per furto aggravato: rivendeva le opere ai negozi d’antiquariato Trafugate raffigurazioni di Gesù, Sant’Antonio e e Freinademetz



BOLZANO. Probabilmente pensava di aver escogitato un modo per campare compiendo furti che riteneva poco rischiosi sotto il profilo delle conseguenze penali. In realtà è finito sotto processo ed ora dovrà rispondere davanti al giudice di una serie di furti perpetrati in alcune chiese della zona di Bressanone. Protagonista della disavventura giudiziaria è un brissinese , Roberto Dal Bosco di 44 anni.

Ieri a suo carico è stato avviato il processo che lo vede imputato di furto aggravato per alcuni colpi di cui è ritenuto responsabile dalla Procura della Repubblica. Cinque i colpi messi a segno in altrettante chiese della zona. In ogni occasione l’uomo si sarebbe appropriato di statue lignee raffiguranti alcuni Santi e, in un caso, Gesù Cristo. Il primo furto addebitato all’imputato fu quello avvenuto all’interno della «Gruftkapelle» di Chiusa. Sparì una statua raffigurante Sant’Antonio.

Si trattava del primo colpo e gli inquirenti non avevano ancora capito di avere a che fare con un ladro che avrebbe colpito anche in seguito, a ripetizione, all’interno delle chiese. In effetti poche settimana dopo venne messo a segno il secondo furto. Anche in questo caso venne presa di mira una statua lignea di sant’Antonio che sparì, durante la mattinata dalla chiesa parrocchiale di Fortezza.

Per il terzo furto venne scelta la chiesa Santa Caterina di Bressanone. Il ladro decise di asportare una statua, sempre in legno, raffigurante Gesù Cristo. Qualche giorno dopo dalla chiesa di Millan, sempre vicino a Bressanone, sparì un busto in legno raffigurante San Josef Freinademetz mentre dalla chiesa di Santa Caterina, sempre a Bressanone, in una seconda occasione venne sottratto anche un crocefisso in legno. Le indagini non furono semplici ma portarono ad individuare, quale presunto autore della serie di furti proprio Roberto Dal Bosco che però si è sempre dichiarato estraneo alle accuse. Ora la Procura lo ha portato davanti al tribunale per rispondere di furto aggravato. Le indagini dei carabinieri hanno portato ad individuare anche due negozi di antiquariato e oggetti sacri in Alto Adige ove parte della refurtiva è stata recuperata.

Statue e crocifisso, dunque, erano stati messi in vendita. A finire nei guai sono stati due commercianti che però hanno provato di non essere stati al corrente della provenienza delittuosa delle opere che avevano acquistate con l’obiettivo ovviamente di rimetterle in vendita. Il valore delle statue trafugate non sarebbe stato elevato. Solo il busto da San Freinademetz avrebbe avuto un valore di circa 2 mila euro. Molto meno, invece, le altre statue trafugate. A permettere l’individuazione del presunto ladro sono state le riprese di una telecamera di sicurezza attiva in piazza parrocchia a Chiusa. In effetti Roberto Dal Bosco sarebbe stato riconosciuto mentre verso mezzogiorno del 27 ottobre 2013 usciva dalla chiesa in cui avvenne il furto con un grosso zaino sulle spalle col quale avrebbe trafugato una statua di Sant’Antonio. I due commercianti, titolari dei negozi nei quali venne recuperata parte della refurtiva, in un primo tempo furono accusati di ricettazione. L’imputazione venne in seguito derubricata in “incauto acquisto”. Uno dei due ha pagato un’oblazione, l’altro è stato assolto.

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