S.Genesio, funivia leggera Raddoppiata la capienza

Previsto un sottopasso collegato alla superficie da una struttura vetrata Bolzano pagherà solo il parcheggio e saranno potenziati i bus verso il centro


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Bolzano non è riuscita a farsi la metropolitana leggera ma ora avrà una sua funivia capace di volare come neanche una piuma. E sì che quella di San Genesio avrebbe potuto essere la più pesante di tutte: presente, invasiva, visibile quando avrebbe dovuto non esserlo, con cavi a passare sopra i Prati e a finire davanti al monumento. Invece no. Quella che sarà presentata la settimana prossima è un esempio di convivenza felice tra le esigenze del trasporto ( di San Genesio) e quelle del landscape (il paesaggio) da preservare (di Bolzano). Tra mobilità e paesaggio. E l'Alto Adige è in grado di anticiparne le caratteristiche. Eccole.

1. Non ci sarà estensione della struttura oltre l'attuale area della stazione a valle, in via Rafenstein, alle porte della città; 2. Sarà completamente modernizzata nelle strutture tecnologiche con cabine molto più capienti di quelle attuali (almeno il doppio di passeggeri) e velocità altrettanto doppia delle corse da e per San Genesio; 3. Bolzano, cioè il suo Comune, costruirà un parcheggio a ridosso della stazione a valle. Potrà ospitare molte più auto e mezzi delle poche unità presenti oggi ; 4. È previsto un sottopasso collegato alla superficie da una struttura vetrata, trasparente, molto piacevole architettonicamente e non invasiva rispetto al suo rapporto col paesaggio circostante; 5. Il Comune di Bolzano istituirà corse veloci di bus dalla stazione a valle al centro e queste corse intensificate hanno in sostanza fatto escludere la soluzione della funivia che correva tra cavi e tralicci lungo i Prati del Talvera; 6. Tutte le spese legate agli investimenti funiviari e alla riqualificazione tecnologica saranno a carico della Provincia; 7. Il Comune di Bolzano ha previsto una spesa di 6-700 mila euro esclusivamente per la costruzione del parcheggio. Che sarà dunque a suo carico.

Ottenere questo schema progettuale non è stato facile. Per mesi in Provincia è stato oggetto di attenta valutazione la soluzione originaria che prevedeva, su esplicita richiesta del Comune di San Genesio e per venire incontro alle esigenze dei suoi pendolari, una stazione a valle in prossimità di Corso Libertà. Con la funivia che correva sospesa a mezz’aria sul Talvera. Poi, le proteste della giunta bolzanina, con Marialaura Lorenzini sulle barricate come neanche una comunarda parigina e il sindaco Caramaschi a fare forti pressioni in Provincia, hanno sortito l'effetto di mettere in discussione il progetto.

L'assessore Mussner si dichiarava infine disposto a ridiscutere lo schema di riqualificazione funiviaria e lo stesso Kompatscher aderiva alla richiesta di un maggiore coinvolgimento di Bolzano nella discussione . «Il presidente è con me», aveva dichiarato Caramaschi qualche mese fa, riferendosi alla solidarietà dimostrata dal governatore rispetto alle esigenze urbane. E così , il progetto finale che sarà presentato venerdì prossimo, proprio in via Rafenstein e proprio da Kompatscher e Mussner accanto a Caramaschi e all 'assessora Lorenzini, è il risultato di queste vertici avvenuti in stretta successione tra giunta provinciale e comunale e tra tecnici delle rispettive ripartizioni.

Con Bolzano impegnata a dimostrare che una soluzione leggera, assemblata su un aumento dei collegamenti su strada e su una intensificazione delle corse funiviarie, avrebbe ottenuto lo stesso risultato di collegare il centro con via Rafenstein che non gli enormi piloni sui Prati. Soddisfatto il sindaco Caramaschi: «È una soluzione che a Bolzano va benissimo. Ma andrà bene anche a San Genesio. È stato difficile ottenerla ma la città può tirare un sospiro di sollievo».

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