Saldi al via con il venerdì lungo 

Confesercenti: «Ormai le offerte sono perpetue». Per sopravvivere i piccoli si affidano al digitale


di Davide Pasquali


BOLZANO. Saldi ufficialmente al via domani sera, con il venerdì lungo e i negozi aperti in tutta la città fino alle 23. Le svendite di fine stagione andranno avanti fino al 17 agosto, tranne che in 15 comuni turistici, dove si inizierà il 10 agosto per terminare il 21 settembre. Per l’Unione commercio, come sostiene il presidente Philipp Moser, «i saldi di fine stagione si confermano un importante strumento di vendita: da un lato per le aziende commerciali rappresentano una fondamentale occasione per liberarsi delle giacenze di magazzino; dall’altro per i clienti costituiscono un chiaro messaggio: in questo periodo è possibile acquistare le rimanenze a prezzi assai favorevoli». Una scadenza chiaramente stabilita, va oltre, «crea un grande vantaggio per la clientela, soprattutto in termini di trasparenza e chiarezza. Si tratta inoltre di creare le medesime condizioni di partenza per le aziende commerciali grandi e piccole, indipendentemente dagli investimenti in pubblicità». Tutto ciò vale soprattutto per i centri storici e il bacino d’utenza dei turisti. Ma altrove, nei quartieri? Le svendite, in realtà, sono cominciate da qualche giorno, diciamo da una settimana. Sono i nuovi meccanismi del commercio dove, ormai, vige l’offerta che potremmo definire perpetua. «Oggi non puoi aspettare che i clienti entrino in negozio, devi uscire a trovarteli; inoltre, la gente è mentalmente abituata all’idea dell’offerta continua, perseguita costantemente dalle grandi catene. Ormai abbiamo le svendite dilatate su periodii lunghi», come spiega Mirco Benetello (Confesercenti). Le svendite ufficiali iniziano prima per andare incontro ai clienti storici, che vengono coccolati però soprattutto in un altro modo. «Per fidelizzarli, ormai, è fondamentale andare oltre, utilizzando le tecnologie digitali, e non parlo tanto delle vendite online quanto di altri strumenti: Facebook, Twitter, Instagram, e tanto Whatsapp». Se non esci a prenderti i clienti, se li prenderà qualcun altro sempre via web. E questo vale anche per i negozi rionali. Ci si passa davanti, ma non ci si ferma perché non si viene attratti. E allora ecco la necessità dei messaggi sul cellulare e sui social per comunicare la tal offerta, il tal nuovo arrivo, l’avvio della stagione. Confesercenti a giorni sta per lanciare a livello nazionale il programma Google My Business, una piattaforma per digitalizzare e mettere in vetrina le imprese, indicizzando a dovere il tal sito in modo che compaia ben visibile. «Basterebbe anche poco, nome, indirizzo, telefono, ma ancora troppe aziende sotto questo aspetto sono sottozero. A tanti gli affari - che nell’ultimo semestre sono al massimo in linea, con lieve flessione - non vanno abbastanza male per costringerli a reagire. Ma rischiano di accorgersi troppo tardi della necessità di adeguarsi». In centro, conclude Benetello, «se proprio non fai errori grossolani, «coi turisti tutto va bene, funziona. Nei quartieri le svendite servono per recuperare ciò che si è perso nei mesi precedenti». Inutile fare giri di parole, il motivo reputato principale ha un nome: «Twenty».

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