Commercio

Saldi estivi con il contagocce: è l’effetto di Covid e rincari 

Il via dal 15 luglio al 12 agosto. La data d’inizio è stata posticipata per sfruttare l’onda lunga del ritorno dei turisti. Sconti prossimi allo zero sui prodotti continuativi, forti svendite dove la pandemia ha colpito più duramente



BOLZANO. Il maggio torrido porta turisti, e i commercianti confidano che l’onda lunga della ripresa post pandemia possa durare ancora qualche settimana.

Così anche quest’anno la Camera di commercio ha posticipato i saldi: si va al 15 luglio, come l’anno scorso. Solo nel 2020 erano iniziati il primo agosto, altrimenti il «via» classico è sempre stato a inizio luglio. Le svendite si chiuderanno il 12 agosto.

Al di là della presenza di turisti, ci si può aspettare una doppia tendenza. Alcuni, ancora alle strette per il periodo nero della pandemia, faranno sconti importanti. Altri invece potrebbero limitare fortemente le svendite. C’entrano la guerra e i rincari sulle materie prime.

I saldi andranno dal 19 agosto al 16 settembre nei comuni turistici di Tires, Castelrotto, Renon, Ortisei, Santa Cristina, Selva Gardena, Marebbe, San Martino in Badia, La Valle, Badia, Corvara, Stelvio, Maso Corto, Resia, San Valentino alla Muta. In questo caso rispetto agli anni scorsi sono stati posticipati soltanto di pochi giorni.

Se la pandemia fa un po’ meno paura, quel che frena gli acquisti è l’incertezza economica.

«Le bollette astronomiche fanno lievitare i costi della merce: nel 2023 la stessa borsa classica costerà al rivenditore molto più che quest’anno, quindi sui prodotti continuativi si possono prevedere sconti minimi o prossimi allo zero», spiega Thomas Rizzolli, fiduciario comunale dell’Unione commercio.

Dall’altra parte, i prodotti di tendenza in molti casi potrebbero essere fortemente scontati, in modo da risarcire i commercianti dei due anni di magra e da andare incontro alla clientela.

Rizzolli prosegue: «È difficile fare previsioni dato che gli ultimi due anni non possono essere un riferimento utile. Di certo se i turisti ci sono, gli affari vanno bene. Altrimenti si fa fatica. Ma notiamo che stanno arrivando molti visitatori, quindi siamo fiduciosi di vederli a lungo in Alto Adige. Vedremo se spenderanno, la crisi c’è stata per tutti. Sicuramente ci saranno buoni sconti nei negozi che hanno subito di più la pandemia».

La presidente di Confesercenti Elena Bonaldi ricorda che nei quartieri diversi dal centro storico la presenza turistica è meno consistente. E se dai saldi invernali i commercianti dei portici si sarebbero aspettati qualcosa di più, nel resto della città gennaio e febbraio «sono stati mesi tragici – così Elena Bonaldi –, le vendite si sono risollevate soltanto dal periodo pasquale».

Di qui la decisione di posticipare i saldi al 15 luglio. «Se fossimo tornati alle svendite già all’inizio dell’estate i clienti avrebbero aspettato, e addio acquisti a prezzo pieno».

I bolzanini stanno tornando a comprare. Rizzolli conferma che «già durante la pandemia i bolzanini hanno dimostrato di apprezzare il commercio locale, la conduzione familiare, il rapporto di fiducia con negozianti e commessi, tutto ciò che le piattaforme online non possono offrire».

In generale c’è un diffuso clima di fiducia, aiutato dalla ripresa delle cerimonie bloccate dalla pandemia. La presidente di Confesercenti: «Prime comunioni e matrimoni si sono accumulati e ci permettono di lavorare bene».

Molto fa anche l’addio allo smartworking: via le vecchie tute o le camicie indossate sopra i pantaloni da casa, torna l’abbigliamento formale o semi formale. Crescono anche le vendite di quello più estroso, per le uscite serali, grazie alla voglia di tornare a riempire i locali per un aperitivo o per una cena. S.M.













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