IMMIGRAZIONE E INTEGRAZIONE

Salorno, 21 volontari attivi nel progetto di intercultura

SALORNO. Nel pomeriggio di venerdì 4 dicembre, presso la sala multiuso del “Centro Gelmini”, il gruppo di ben 21 volontari, impegnati nel “progetto di intercultura”, ha presentato ad autorità e...



SALORNO. Nel pomeriggio di venerdì 4 dicembre, presso la sala multiuso del “Centro Gelmini”, il gruppo di ben 21 volontari, impegnati nel “progetto di intercultura”, ha presentato ad autorità e istituzioni il proprio lavoro. L’attività del gruppo nel 2014 è giunta ad un impegno di ben 808 ore. Oltre ai volontari ed ai membri del gruppo Intercultura, erano presenti anche rappresentanti delle scuole in lingua italiana e tedesca.

Il progetto è attivo in paese già dal 2007 e, in Bassa Atesina, è stato introdotto dal Distretto Sociale nel 2004 con la denominazione “progetto arcobaleno”. Fernanda Mattedi Tschager, referente del gruppo tematico, ha spiegato le attività del gruppo e illustrato numerose slides, che hanno evidenziato anche lo sviluppo dell’immigrazione - sul territorio di Salorno - dal 2000 al 2015 e lo sviluppo demografico dei minori d’età dal 2007 al 2015. Dati che hanno evidenziato come sia fortemente mutato il tessuto sociale e che, soprattutto servono a comprenderne le dinamiche future. È appena il caso di ricordare che, proprio Salorno, è uno dei paesi dell’Alto Adige con la maggior presenza di immigrati. Il progetto è rivolto al sostegno linguistico degli alunni e loro genitori: seguendo un percorso strutturato, viene fornito loro prevalentemente un sostegno di “aiuto compiti”, oltre a conversazione di italiano e tedesco per genitori e bambini, giochi per bambini e lavoretti manuali per donne e bambini. «I bambini iscritti al sostegno di aiuto compiti sono 48 e, 7 di loro, sono immigrati da poco e non conoscono né il tedesco e né l’italiano - ha spiegato Tschager -: i volontari del paese, che entrano in relazione con i bambini di altre culture, rappresentano una ricchezza e fungono da ponte fra i nuovi concittadini e la realtà locale».













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