San Martino, il Comune nei guai

La Finanza contesta una mancata riscossione per l’occupazione di suolo pubblico pari a 350 mila euro


di Aldo De Pellegrin


SAN MARTINO. Guai in vista, alla Corte dei Conti, per il sindaco Heinrich Videsott e l'intera Giunta comunale di San Martino in Badia, cui un'ispezione e verifica della Guardia di Finanza di Brunico ha contestato un presunto danno erariale dell'ammontare di ben 350 mila euro riferentesi al mancato incasso di proventi derivanti dall'occupazione di suolo pubblico.

Nel dettaglio, gru e macchinari di una ditta di costruzioni operante in zona sarebbero stati allocati stabilmente su un'area comunale in origine destinata a pratiche sportive e così, nei giorni scorsi, le Fiamme Gialle della compagnia di Brunico si sono presentate negli uffici del comune di San Martino ed hanno contestato al primo cittadino un presunto danno erariale di oltre 350 mila euro per non avere, nel tempo, provveduto alla prevista riscossione dei canoni dovuti da privati per l’occupazione di suolo pubblico.

La situazione è stata contestualmente rappresentata anche alla Corte dei Conti di Bolzano, e, per i casi di “occupazione abusiva”, sono stati segnalati all’Autorità giudiziaria il sindaco Heinrich Videsott, il vicesindaco Giorgio Costabiei e gli altri amministratori responsabili della vicenda. I fatti contestati risalgono al periodo tra il 2010 ed il 2013, anni nei quali una società di costruzioni altoatesina, con continuità, ha di fatto occupato, con proprie gru, macchinari e altra strumentazione operativa, un’area che era stata data in concessione dalla Provincia di Bolzano al comune di San Martino, che da parte sua ne avrebbe dovuto prevedere un utilizzo esclusivamente sportivo. I militari della Guardia di Finanza, che avevano ricevuto la segnalazione dell’occupazione abusiva, hanno provveduto a verificare la situazione denunciata e ad avviare tutti gli accertamenti del caso, giungendo nei giorni scorsi a determinare anche il mancato introito relativo al canone che il comune avrebbe dovuto addebitare alla società, previa anche la prescritta autorizzazione. Dall’esame dei verbali delle sedute consiliari, è stato possibile, non solo ricostruire il periodo oggetto dell’occupazione abusiva, ma anche appurare che l’intero consiglio comunale era a conoscenza dei fatti e che, inoltre, non era stato posto in essere alcun correttivo, né nel senso dell'interruzione dell’abuso né tantomeno in quello dell'applicazione di un canone, come del resto previsto dallo stesso Regolamento comunale per la materia.

Questi fatti hanno configurato in primis la violazione, reiterata per più anni, del divieto imposto dalla Provincia all'utilizzo per altri fini dell’area sportiva a quello scopo concessa, senza contare i disagi di varia natura arrecati ai cittadini, senza che l'amministrazione comunale di San Martino ne avesse almeno beneficiato in termini finanziari, riscuotendo l’aggio previsto in simili situazioni. L'ultima parola toccherà ora alla Procura della Corte dei Conti che potrebbe anche chiedere a coloro che riterrà responsabili, il reintegro delle somme non incassate a nome e per conto della collettività.













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