Santa Cristina dice «sì» all’accoglienza di profughi

Il consiglio comunale ha deciso compatto l’adesione al programma Sprar Oggi nuova seduta e votazione a Badia, che con Corvara si era schierata per il no


di Ezio Danieli


SANTA CRISTINA. Anche Santa Cristina in Val Gardena ha deciso di aderire al progetto Sprar per l’accoglienza dei profughi. Oggi la decisione tocca al consiglio comunale di Badia.

A Santa Cristina la votazione è stata pressoché unanime: 10 voti a favore e una sola astensione. Lo Sprar è un sistema di accoglienza e integrazione elaborato per far fronte al complesso fenomeno migratorio nelle piccole come nelle grandi comunità. È fondato su alcuni principi cardine: accoglienza diffusa (piccoli nuclei abitativi anziché ammassamenti), coinvolgimento attivo dei singoli Comuni, supporto attivo dello Stato, accelerazione dei percorsi di integrazione e di autonomia in cui inserire i migranti, riduzione dei tempi di riconoscimento o meno del diritto di permanenza sul nostro territorio, maggiore coinvolgimento dell’Europa. In sostanza lo Sprar, al quale hanno aderito già oltre 500 municipi in Italia con un forte incremento nell’ultimo anno, punta sui piccoli numeri di ospiti (5-6 persone per i comuni sotto i 2.000 abitanti e il 2,5 per mille al massimo per le altre amministrazioni locali), assicura ai Comuni maggiore autonomia e controllo, li aiuta con un sostegno economico che arriva al 95% delle spese, avvia processi intensivi di integrazione limitati nel tempo (un anno) e blocca ulteriori arrivi attraverso un’apposita clausola di salvaguardia. Infine, permette di costruire progetti mirati per le specificità di ogni territorio e consente di occuparsi efficacemente anche di minori e persone disagiate.

La comunità comprensoriale Salto Sciliar ha illustrato il progetto ai singoli comuni invitandoli ad esprimersi in merito all’eventuale adesione. L’amministrazione comunale di Santa Cristina, guidata dal sindaco Moritz Demetz, ha risposto positivamente all’invito confermando la propria disponibilità ad accogliere un numero limitato di migranti. Un sì che consentirà di andare incontro, per esempio, a quelle persone che, una volta uscite dai centri di accoglienza con il permesso di soggiorno, entrano in un limbo di indeterminatezza circa il loro futuro.

Oggi, alle 9, è convocato il consiglio comunale di Badia, a Corvara l’appuntamento è in luglio. A entrambe le sedute parteciperà un funzionario della Comunità di valle, che spiegherà nel dettaglio cosa significa lo Sprar, nella speranza che possa cambiare l’atteggiamento dei due consigli che si sono già espressi contro lo stesso progetto.

A San Martino in Badia, invece, di recente il consiglio comunale, riunito in seduta straordinaria, ha deciso di aderire allo Sprar (su dodici consiglieri presenti, undici hanno votato a favore, mentre uno si è astenuto) con un sì non condizionato che ha cancellato il verdetto di una precedente seduta in cui, pur approvando l’adesione al progetto per i richiedenti asilo, il consiglio di San Martino aveva legato il proprio sì a quanto avrebbero deciso gli altri Comuni della Badia. Ascoltata la relazione del funzionario della Comunità di Valle Gebhard Mair sullo Sprar, il consiglio aveva dato il proprio benestare all’adesione.

A Badia cosa succederà oggi? “Mi auguro che sia votata l’adesione allo Sprar - ha detto il sindaco Jaco Frenademetz - in caso contrario non resterà che affidarci alle decisioni della Provincia”.

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