Sasa, cambiano le linee autobus 1 e 12 

Tornano le fermate in viale Principe Eugenio e a Sant’Antonio. Forse verrà salvato anche il capolinea di piazza Dogana


di Davide Pasquali


BOLZANO. Non si torna indietro, ma su sollecitazione delle centinaia di bolzanini che avevano tempestato il nostro giornale di email e lettere, e del successivo Forum in diretta con i vertici Sasa moderato dal direttore dell’Alto Adige Alberto Faustini, ora si corregge la rotta, in particolare su almeno due dei tre aspetti più controversi del nuovo orario invernale dei bus introdotto lo scorso dicembre. Tempi e modi ora dipenderanno dalla Provincia, cui spettano le scelte tecniche definitive, fatto sta che Sasa ha chiesto di poter ripristinare le fermate di viale Principe Eugenio di Savoia (Marcelline) e Sant’Antonio. Se possibile, si riaprirà anche la fermata in piazza della Dogana. Si partirà con l’orario estivo, a giugno. Se possibile, anche prima. Lo ha annunciato il presidente Sasa, Stefano Pagani, nel corso di un’audizione in consiglio comunale in cui ha relazionato su presente e futuro della società.

In house. Dopo la recente entrata della Provincia nella proprietà, con il 17,79% di quote, Sasa vanta un capitale sociale di 2.810.999,60 euro. Il valore nominale di ciascuna delle 54.424 azioni Sasa assomma a 51,65 euro. La società è interamente in mano pubblica: per il 27,39% è di proprietà del Comune di Laives, per il 27,83% del Comune di Merano e per il 43,85% del Comune di Bolzano.

Indicatori demografici. Al 20 febbraio l’età media dei dipendenti Sasa è di 48,2 anni. Le donne rappresentano il 10% del totale. La durata media dell’anzianità di servizio è di 13,1 anni. La pianta organica attualmente prevede 330 dipendenti. L’anno 2017 si è chiuso con un aumento del numero delle risorse di due unità, da 336 a 338, mentre la media annua passa da 332,8 a 325. Per il 2018 dovrebbe salire a 335.

Il piano decennale. Attualmente, dopo la trasformazione di Sasa in società in house, evitando così di mettere a gara europea il trasporto pubblico urbano, si sta elaborando il piano strategico per i prossimi dieci anni. Riguarda in particolare: lo sviluppo della rete con studio su sistemi ad alta efficienza, come tram e Brt (Bus rapid transit); il piano di rinnovo della flotta e la trasformazione della stessa ad emissioni zero (elettrico, idrogeno). Si sta inoltre elaborando il piano economico finanziario a supporto del contratto di servizio per l’affidamento dei servizi del bacino urbano per il periodo 2019-2029.

Le due proposte. Anche su sollecitazione dei lettori dell’Alto Adige, Sasa ha compreso di dover correggere il tiro, modificando le linee 1 e 12. Allo scopo, nelle scorse settimane i tecnici Sasa hanno preparato due proposte, ora spedite al vaglio della Provincia, cui spettano le decisioni definitive.

La linea 1. Nella prima proposta la linea 1 mantiene la frequenza di 15 minuti, con percorso da via Perathoner invariato fino a via Cadorna - via Fago - piazza Gries - via Fago - viale Principe Eugenio - via Diaz - poi invariato fino a via Perathoner. I vantaggi sarebbero: mantenimento della stessa frequenza, passaggio per viale Principe Eugenio, collegamento con piazza Gries, miglioramento del transito bus lungo la strettoia di via Fago, miglioramento della regolarità del servizio grazie al recupero di circa 2 minuti sui tempi di giro. La seconda proposta prevede invece: modifica della frequenza da 15 a 20 minuti. Percorso: da piazza Dogana - stazione - invariato fino a via Cadorna - via Fago - piazza Gries - via Fago - via Cadorna - stazione - piazza Dogana. I vantaggi sarebbero: mantenimento del collegamento di tutta via Fago, via Cadorna con piazza Gries, collegamento con piazza Dogana.

La linea 12. La prima proposta prevede: frequenza 30 minuti. Percorso: da via Perathoner - via Diaz - via Cadorna - funivia San Genesio - castel Roncolo - Sant’Antonio e stesse fermate al ritorno. I vantaggi: collegamento a Sant’Antonio, regolarizzazione dell’orario attualmente ristretto. La seconda proposta prevede invece: frequenza 30 minuti; percorso: via Perathoner - via Diaz - via Cadorna - funivia San Genesio - castel Roncolo - Sant’Antonio - castel Roncolo - funivia San Genesio - via Fago - viale Principe Eugenio - via Diaz - via Perathoner. Il vantaggio sarebbe il collegamento con viale Principe Eugenio in direzione centro.

Il grande nodo di Benko. Come spiega il presidente Pagani, i lavori di riqualificazione nell’areale della stazione, il cosiddetto progetto Benko, «comporteranno continue modifiche di percorso e probabilmente anche modifiche di orario, perché man mano che avanzeranno i vari lotti del cantiere verranno spostate le fermate degli autobus urbani. Probabilmente, ci saranno anche una serie di difficoltà ad effettuare i capolinea in quella zona. Quando verrà chiusa via Alto Adige per interrare gli accessi ai parcheggi sotterranei le nostre linee non potranno più effettuare il capolinea in stazione».

L’ex Negrelli. Intanto, a proposito di Benko, dopo uno stop programmato imposto dai lavori per la realizzazione del posteggio per i dipendenti delle Ferrovie, ora è ripresa la demolizione dell’ex magazzino Negrelli di via Renon, al posto del quale nel corso del 2018 verrà realizzata la nuova stazione dei bus, questa volta extraurbani.













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