Trasporti

Sasa: corse dei bus cancellate, per i sindaci gli stipendi sono da rivedere 

Cresce la preoccupazione per le ripercussioni sul servizio causate dalla carenza di autisti. Il primo cittadino di Bolzano Renzo Caramaschi: «L’azienda deve aumentare le paghe. Abbiamo bisogno di potenziare le linee per ridurre traffico e smog»


Antonella Mattioli


BOLZANO. «L’azienda assieme ai sindacati deve trovare il modo per uscire da quest’impasse. Bisogna aumentare gli stipendi degli autisti, non ci sono alternative, se si vuole garantire un servizio puntuale ed efficiente. Solo offrendo una valida alternativa al mezzo privato, si può sperare di ridurre traffico e inquinamento». Il sindaco Renzo Caramaschi, che l’autobus lo usa tutte le mattine per andare da via Roen in ufficio, è preoccupato per le ripercussioni sul servizio causate dalla mancanza di autisti. Situazione destinata ad acuirsi nei mesi di luglio e agosto con il personale in ferie. Per questo la direzione della società sta offrendo la possibilità di rinviare le ferie in autunno in cambio di 20 euro al giorno, riconosciuti sotto forma di buoni carburante. Ai pensionati - qualcuno ha accettato - si offre invece la possibilità di tornare a lavorare tre giorni in settimana.

Ciononostante Sasa è costretta, praticamente ogni giorno, a modificare orari e sopprimere corse.

La società gestisce le linee di autobus nelle città di Bolzano, Merano e Laives e dal 14 novembre 2021 anche 30 linee extraurbane. Principale azionista la Provincia (88%); ne fanno parte anche i Comuni di Bolzano (6,40%), Merano (4%), Laives (1,40%).

«Ne parlerò - anticipa Caramaschi - nella prossima riunione del Comitato di indirizzo e controllo -: bisogna trovare una soluzione. Sasa ha una flotta di autobus moderni, silenziosi, puliti, però se non c’è il personale per guidarli, sono destinati a restare fermi. Non possiamo permettercelo. Anche in vista - a settembre - della ripresa delle scuole».

Tra le linee soppresse c’è anche la 112, ovvero la Laives express, dal centro di Laives appunto in stazione a Bolzano, nelle ore di punta, dal lunedì al venerdì. «La tratta tra Bolzano e Laives - commenta Christian Bianchi, sindaco di Laives - è in assoluto la più utilizzata a livello provinciale. La linea 112 era molto apprezzata, ma è chiaro che se manca il personale, Sasa è costretta a fare delle scelte».

Anche per Bianchi, il ritocco degli stipendi degli autisti, potrebbe contribuire a rendere più attrattivo il posto, ma non a risolvere il problema. «La mancanza di personale - ricorda - è strutturale: riguarda tutti i settori. Persone che prima arrivavano da fuori per lavorare ad esempio negli alberghi o nel settore dell’assistenza, non vengono più. Il reddito di cittadinanza, introdotto per aiutare giustamente chi è disoccupato, è stato usato in maniera distorta e oggi consente di percepire mille euro al mese, standosene seduti sul divano. Il reddito di cittadinanza si sta rivelando un disastro per l’intera economia: va cancellato».

«Un giorno sì e l’altro anche - dice Dario Dal Medico, sindaco di Merano - parlo con persone che con lo stipendio non ce la fanno ad arrivare a fine mese. Il costo della vita è troppo alto, a partire dalle case. In tutti i settori oggi si cercano lavoratori, potendo scegliere però - anche gli autisti dei bus - non vengono in Alto Adige, rimangono dove vivere è meno caro».













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