Scaricabarile in Comune sui ritardi al bando Benko

Mistero fitto sull’apparizione e la sparizione della gara dal sito il 23 settembre L’assessore Baur: «Manca una carta». Il sindaco: «No, manca solo una frase»


(p.ca.)


BOLZANO. Un po' gialla lo è, la questione. Perchè il bando Benko apparso il 23 settembre sul sito del Comune non è più riapparso. "Domani esce" hanno detto in municipio. Ma l'hanno detto il 26. Poi ancora, il 27: "Manca solo una riga...". E siamo ormai ad ottobre. Ognuno ha detto la sua. L'ultima è stata del vicesindaco Christoph Baur: «L'abbiamo fermato, il bando, perchè non ci sono ancora i documenti per la cessione alla Provincia da parte delle ferrovie dell'area per la nuova stazione autocorriere...».

In realtà il documento c'è. Contenuto in una lettera inviata da Kompatscher al sindaco Caramaschi all'inizio del mese in cui si conferma la "consegna anticipata dell'area". Missiva e data ribadita dal sindaco e all'origine, del via libera dato dalla giunta al bando e alla sua pubblicazione. Tanto che proprio il sindaco ieri ha detto: «Calma, ho parlato con la signora Ulrike Pichler (Ufficio Patrimonio) e la ragione del ritiro dal sito è che abbiamo voluto aggiungere solo una frase per tutelarci rispetto ad eventuali sentenze del Tar. Del tipo "la città non risponde in caso di ..." eccetera». Solo due righe, dunque. Non un documento. Nel frattempo l'ex assessora Chiara Pasquali, protagonista dell'iter del progetto Benko aggiunge: «Qui mi pare che l'assessore ne tiri fuori ogni giorno una pur di rallentare l'uscita del bando e dunque la conclusione della vicenda. Posso capire le pressioni dell'Unione commercio e di tanti altri ma attenzione: c'è il rischio che il Comune, se non rispetta i tempi previsti dall'accordo di programma, si trovi nelle condizioni di subire ricorsi e di farsi chiedere penali milionarie...».

In realtà il Municipio, legge alla mano, è già "in default". E proprio per questi ritardi dovuti alla comparsa e alla scomparsa dell'atto di gara. A questo proposito Heinz Hager, il proconsole di Benko, e "proponente la riqualificazione", mostra di non guardare alle virgole e neppure allo sforamento delle date previste dall'accordo. Ma, sempre ieri, ha aggiunto: «Certo, siamo un po' confusi...». La vicenda, in ogni caso, kafkiana lo è. Del tipo: le ragioni del ritardo variano di ora in ora, la data di pubblicazione ritarda, i termini di legge scadono uno dopo l'altro, le lettere prioritarie in cui i trasferimenti vengono confermati prima esistono poi non più, poi vengono riconfermate. La possibilità che nasca qualche sospetto non può essere esclusa. Magari non accertata ma intravista magari sì. In particolare il Comune potrebbe dire che tutti i documenti sono in regola. O il contrario. Ma dirlo. Si tratta, infatti, di un bando internazionale, scritto in tre lingue e che dovrà essere letto da fior di possibili investitori. E potenziali avversari di Benko all'asta. Ma dovranno offrire sempre qualcosa di più del tycoon che ha già depositato la sua offerta di 100 milioni per i terreni pubblici nel quadrante di via Alto Adige. Tanto che, sempre la Pasquali commenta: «In giunta sono tutte degnissime persone ma chi di dovere deve decidere se fare l'avvocato amministrativo o il politico. Un politico offre il quadro generale delle questioni, guarda in prospettiva, l'avvocato invece, guarda ai particolari. Che sono importanti ma non possono bloccare tutto...». Si tratta di capire se quello che frena la pubblicazione del bando è una virgola o una cosa seria. Per il sindaco è solo una frase. Ma che va tradotta. E ci vuole il suo tempo. (p.ca.)













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