Scatta l’allarme zanzara tigre Può trasmettere diversi virus

Simeoni: «Punge più volte al giorno e quindi rischia di produrre danni ambientali e sanitari» I consigli: impedire i ristagni di acqua piovana, eliminare i sottovasi e moderare le annaffiature


di Susanna Petrone


BOLZANO. La bella stagione, il sole e il caldo potrebbero riservare quest’estate un “effetto collaterale” sgradevole. Le temperature sempre più elevate che stanno caratterizzando questo periodo e le continue piogge stanno contribuendo a creare le condizioni ideali per il proliferare delle zanzare, compresa la temuta zanzara tigre. E per questo è scattato l’allarme.

I primi esemplari di zanzara tigre sono comparsi in Alto Adige già nel mese di aprile, e secondo gli esperti non ci sono dubbi: con l’arrivo del caldo è previsto il proliferare di questi fastidiosi e pericolosi insetti. L’Agenzia provinciale per l’ambiente ha già avviato una rilevazione statistica sulla presenza di zanzare tigre, ma la lotta si può vincere solamente puntando su due parole chiave: sensibilizzazione e prevenzione. «Grazie alle rilevazioni che abbiamo avviato nel mese di maggio - ha sottolineato la direttrice del laboratorio biologico, Alberta Stenico - possiamo raccogliere dati e informazioni fondamentali sulla diffusione delle zanzare tigre sul territorio, ponendo le basi per il lavoro di prevenzione». Le punture di questi insetti, presenti da qualche anno in Alto Adige, non sono solamente fastidiose, sono anche pericolose: la zanzara tigre, infatti, è un potenziale vettore di malattie, e come molte delle specie animali provenienti da altre zone del mondo, rischia di produrre danni ambientali, sanitari ed economici. «Tutto ciò - ha precisato il primario del Servizi di igiene e sanità pubblica, Josef Simeoni - è dovuto all’insorgere di patologie tipicamente esotiche e pressoché sconosciute a queste latitudini. La zanzara tigre di per sé non è pericolosa. La puntura è dolorosa e fa male per più giorni e la parte colpita può gonfiarsi un po’. Il problema è se punge una persona che ha un virus. In questo caso può essere un rischio. La potenzialità di far ammalare altre persone è grande. La zanzara tigre, infatti, punge cinque, sei volte al giorno ed è in grado di trasmettere diverse patologie».

«Per tenere il problema sotto controllo - ha aggiunto l’assessore provinciale Richard Theiner - non basta l’impegno della Provincia, dei Comuni e di tutte le autorità competenti in ambito sanitario, è necessario il coinvolgimento la popolazione in quella che resta l’attività più importante: la prevenzione». Ecco i consigli da seguire per evitare la nascita e lo sviluppo delle larve: eliminare i sottovasi e moderare le annaffiature; impedire i ristagni di acqua piovana sui teli e sugli altri oggetti stesi all’aperto; verificare periodicamente che le grondaie e i canali di scolo non siano ostruiti; non lasciare all’aperto contenitori che possano raccogliere acqua (barattoli, ciotole per animali, piscine gonfiabili, giochi per bambini, pneumatici) e tenere rovesciato l’annaffiatoio; coprire bidoni, secchi, cisterne e vasche con coperchi ermetici, teli ben tesi o reti zanzariere.

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