Scatti vintage sul Ponte Talvera: amarcord per immagini grazie ai "fotografi di strada"
Nel secondo dopoguerra, i rari fotografi professionisti immortalavano le famiglie sul luogo dello “struscio” per eccellenza - VAI ALLO SPECIALE
BOLZANO. Oggi non ce ne sono più, ma negli anni dai Trenta ai Cinquanta ce n’erano, e non pochi, di fotografi che si appostavano lungo le strade di maggior passeggio, o nei pressi di edifici storici, all’interno di parchi, per scattare e vendere fotografie. Oggi le macchinette fotografiche le hanno tutti, la tecnologia digitale si è impadronita anche di questo mezzo associandolo al telefono, addirittura ad internet. E sono così scomparse figure, che i bolzanini più anziani ricordano anche con un po’ di nostalgia: i fotografi da strada.
La terza liceo esulta per la morte di Stalin (1953)
Goliardia politicizzata degli anni Cinquanta, "baffone" è morto e gli studenti del Liceo classico posano davanti alla statua di Giovanni da Nepomuceno vicino a ponte Talvera, mostrando la prima pagina del Corriere della Sera.
La famiglia Leonardi (primi anni Quaranta)
L'eleganza era d'obbligo, specie quando si usciva con la famiglia per il tradizionale "struscio"
In bicicletta o a piedi, l'importante... è guardare l'obiettivo
Una ciclista sconosciuta nel giugno del 1942; al centro, il piccolo Roberto Guerra nel 1954; Il maresciallo Giuseppe Terrizzi, che dirigeva la banda dei Carabinieri (1940 c.)
Senza i "pupi" agghindati, non si fanno foto...
Qui sopra a sinistra, Loredana Vitali nel 1940 circa; a destra, Ottilia, nonna di Antonio Imbrenda (1935)
Riconoscete la prospettiva? Da dove è stata scattata questa foto?
I fratelli Carli con mamma e zie (1939)
Favolose carrozzine "stile Giugiuaro", design anni Cinquanta...
I fratelli Luigino e Maurizio Patat (1951)
Raduno vespistico nel 1956, "passerella" sul ponte Talvera
Il boom degli anni Sessanta è ancora lontanuccio, ma l'Italia si sta già preparando al decollo
Un cerbiatto impagliato, che spettacolo per i più piccoli...
Rosanna Zamignan con un cerbiatto impagliato (1957) e Orazio Leonardi con i suoi famigliari (1942)
Bambini in divisa, decisamente altri tempi....
Oggi fa impressione vedere bambini... in divisa, ma erano altri tempi: a sinistra, i convittori Massimo e Francesco Candura (1940 c.); a destra, Luciano Soffritti, collegio militare dell’Opera Balilla
La famiglia Frangipane nel 1948: quando l'archivio... è un affare di famiglia
Ettore Frangipane, autore della fortunata rubrica "Bolzano scomparsa" ogni domenica sul nostro giornale, è grande appassionato di storia cittadina. Ha un sito che è una miniera di informazioni e sta curando anche la raccolta delle foto che vedete qui. Questa è la sua famiglia nel 1948, foto tratta dall'album di casa.
Alberto Granziol, centinaia di scatti a cavallo del torrente...
Uno dei primissimi fotografi di strada fu Alberto Granziol. Era venuto dal Trevigiano nei primissimi anni Quaranta ed aveva aperto laboratorio e negozio in piazza della Mostra: foto “Excelsior”. Me lo ricordo ancora quando monopolizzava il ponte Talvera: si piazzava su un marciapiede, scattava una foto o fingeva di farlo, se il passante si mostrava propenso all’acquisto Granziol ri-scattava la foto (“Sa, nel caso quella di prima non sia ben riuscita”, in realtà mirava a risparmiare pellicola) e poi rilasciava il suo bravo biglietto per il ritiro dell’”istantanea”, con indirizzo e numero telefonico: 29-01.
Ebbe successo, al punto che aprì altri negozi all’Alpe di Siusi, Levico, Molveno, fino ad avere 16 dipendenti. Alberto Granziol se ne andò nel 1970, quando ormai quel tipo di lavoro non tirava più: la macchinetta fotografica ce l’avevano ormai quasi tutti. Lasciò i suoi negozi ai suoi dipendenti, e suo figlio Ferdinando possiede attualmente un negozio di ottica in corso Italia.
Qui sopra, lo vediamo a sinistra mentre si reca al lavoro, a destra (sempre lì, in effetti...) mentre scatta foto, con un gendarme alle spalle. Siamo nel 1945
Mandaci le tue foto: ettore@frangipane.it