Scontro sui finanziamenti all’azienda di soggiorno

Grazie alla nuova tassa sono passati da 769.500 euro a oltre un milione Kury: «Pagano solo Comune e Hgv». Casolari: «Giusto contribuire per crescere»


di Massimiliano Bona


MERANO. È scontro aperto tra maggioranza e opposizione sui finanziamenti all’Azienda di soggiorno di Merano, che in un anno di (relativa) crisi è riuscita ad incrementare i pernottamenti dello 0,3%, passando a 1 milione e 3 mila ad 1 milione e 6 mila. Ma il problema è costituito dai conti e dalle modalità di contribuzione del Comune e delle categorie economiche. «Grazie alla nuova tassa - sottolinea la capogruppo dei Verdi Cristina Kury - il Comune girerà all’Azienda di soggiorno oltre 800 mila euro, a cui bisogna aggiungere un contributo di ulteriori 200 mila euro. Il tutto in cui contesto in cui delle categorie economiche, rappresentate anche nel cda, contribuiscono in modo significativo (214 mila euro) solamente gli albergatori. Il contributo volontario dei commercianti (9 mila euro nel 2013) è irrisorio, al pari di quello dei ristoratori e dei baristi (12.500 euro)».

Lo scorso anno il Comune ha versato all’Azienda di soggiorno 769.500 euro e la cifra ora, grazie alla nuova tassa, è destinata a superare il milione di euro (di cui 200 mila da parte del Comune).

«Se l’Azienda, come pare, non è in grado di autofinanziarsi - sottolinea la capogruppo dei Verdi - allora dovrebbero essere, in primis, le categorie economiche a garantire un maggiore apporto. E sottolineo tutte, commercianti inclusi. Il Comune, proprio in virtù dell’introduzione della nuova tassa, dovrebbe rivedere con urgenza la convenzione sottoscritta il 9 febbraio di due anni fa». La Kury critica anche la presenza di 12 membri nel cda dell’Azienda di soggiorno. «La legge provinciale stabilisce un massimo di sei».

Di tutt’altro avviso il vicepresidente dell’Azienda di soggiorno Andrea Casolari, che – pur dicendosi disposto a ragionare sul contributo delle categorie economiche - analizza la situazione da un’altra prospettiva. «In un anno di crisi siamo riusciti non solo a confermare le presenze, ma ad aumentarle lievemente. Quindi i Verdi criticano un sistema collaudato e che funziona. Premesso questo devo dire che i soldi pubblici all’Azienda di soggiorno scenderanno da 769 mila a 200 mila euro, perché la parte restante dei quattrini arriverà dalla tassa di soggiorno pagata dai turisti e non dai meranesi».

Casolari spiega anche come saranno utilizzati i maggiori introiti. «La ratio della legge provinciale era proprio quella di riuscire a liberare nuove risorse per il marketing e per il nutrito programma di eventi e manifestazioni, di cui non beneficeranno solamente gli ospiti ma anche i residenti».

L’assessore comunale assicura che la convenzione con l’Azienda di soggiorno sarà rivista, così come l’apporto delle categorie economiche. «Molti esercenti contribuiscono comunque già oggi in modo indiretto sponsorizzando eventi e iniziative».

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