LAIVES

Scoperta discarica abusiva nel letto del rio Lusina a Laives

Trovati materassi, elettrodomestici, reti metalliche e rifiuti di ogni genere. L’amministrazione comunale ha triplicato le sanzioni: da 50 a 150 euro


di Bruno Canali


LAIVES. La cattiva abitudine di gettare i rifiuti dove capita non accenna a diminuire. Basta vedere il campionario che giace lungo l'alveo del rio Lusina a Pineta: sacchetti di rifiuti, reti di letti, elettrodomestici rotti, resti di imballaggi e altro ancora lungo un fronte di decine di metri. Questa discarica abusiva si trova abbastanza defilata e quindi, difficilmente passando sulla strada che collega Laives a Pineta la si può vedere. Però basta entrare nella nuova area per i cani all'ingresso dell'abitato e gettare uno sguardo nell’alveo del rio Lusina per vedere lo scempio. Adesso toccherà ripulire tutto e saranno costi aggiuntivi per il servizio, costi che - va ricordato per l'ennesima volta - vengono spalmati da Seab su tutte le bollette pagate dai cittadini. Ma oltre all'aspetto prettamente economico e alle multe che l'ammninistrazione comunale di Laives eroga qualora vengano individuati gli autori (si arriva fino ad un massimo di 150 euro) non è da sottovalutare quello del danno ambientale, considerato anche più grave, al punto che chi getta rifiuti in giro per il territorio potrebbe essere accusato di inquinamento e allora la denuncia è penale e non si risolverà tutto asportando residui e ingombranti. Che cosa spinga ancora qualcuno a gettare i propri rifiuti nell'alveo di un torrente rimane un mistero, specialmente quando questi sono composti da "ingombranti" (reti, materassi, elettrodomestici e resti di arredamento) che si possono invece smaltire gratuitamente presso il centro di riciclaggio in zona Galizia, aperto tutti i giorni. Nel caso in cui non si disponesse di un mezzo per portarli direttamente, basta chiamare il numero verde 800013066 e accordarsi per un appuntamento e arriveranno gli addetti a portarli via pagando 15 euro. Una delle ipotesi che si fanno in questi casi è che siano rifiuti prodotti da utenti che per qualche motivo non sono registrati all'anagrafe cittadina o che comunque non posseggano ancora la tessera personale che consente l'accesso ad una delle tante isole ecologiche di raccolta sparse sul territorio. In un caso come nell'altro, questa pratica incivile viene perseguita dal Comune con il massimo rigore e i ricorsi contro le sanzioni (come già è successo) vengono puntualmente respinti.

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