Scoperta una residenza romana
Nell’area dell’ex albergo Senoner sono spuntati muri, monete e una fibula del secondo secolo d.C.
BRESSANONE. Una grande struttura romana di rilievo, la più grande mai rinvenuta in città, nata sulle basi di un ancora più datato insediamento risalente all'età del bronzo. È questa la nuova scoperta emersa dagli scavi in corso d'opera sull’area del vecchio albergo Senoner a Bressanone. I lavori di scavo archeologico vanno avanti oramai da un mese e mezzo e sono arrivati quasi al loro termine, ma solo ora è possibile farsi un’idea più chiara di cosa è realmente emerso dal terreno.
Si tratta di scavi diretti da Catrin Marzoli, responsabile dell'Ufficio provinciale beni archeologici, mentre a spiegare la situazione è il direttore dei lavori di scavo, nonché vicedirettore dell'Ufficio Beni archeologici di Bolzano, Umberto Tecchiari, il quale sottolinea il fatto di avere di fronte una scoperta di notevole importanza. «Già a cavallo fra il 2003 ed il 2004 avevamo effettuato degli scavi in vista delle nuove costruzioni delle case Ipes che sono poi sorte nelle zone adiacenti. - racconta Tecchiati - Qui avevamo trovato notevoli evidenze di un insediamento risalente alle fine dell'età del bronzo, tra il decimo e il dodicesimo secolo avanti Cristo. Quando è emersa la volontà di realizzare una nuova costruzione in quella zona specifica, il nostro ufficio ha messo subito le mani avanti, in quanto zona altamente interessante ai fini archeologici, di conseguenza tutti i lavori edili devono essere preceduti da uno scavo specifico da parte nostra. In questa particella sono stati trovati notevoli resti archeologici, pensavamo di trovare delle nuove ed importante evidenze di questa età del bronzo ma, al contrario, le evidenze archeologiche che sono venute alla luce erano ben altre».
In particolare, ad emergere è stato un grande edificio di età romana, sicuramente il più vasto che sia mai stato rinvenuto in passato nella cittadina vescovile e che si trova nell'immediata vicinanza del passaggio della strada romana principale lungo la Rienza. La sua funzione principale poteva essere quella di residenza privata di grande importanza o addirittura una stazione di posta. Al suo interno poi è stato rinvenuto anche un focolare. «Purtroppo di questa casa è rimasto davvero poco – continua Tecchiati - stiamo parlando delle mura principali per le fondamenta, mentre i pavimenti e tutto il resto sono stati distrutti con il tempo. I resti archeologici rinvenuti si trovano inoltre a pochissima profondità e sono conservati molto male, ma siamo comunque riusciti a ricostruire la planimetria dell'edificio che risulta essere davvero di notevoli dimensioni rispetto a quelli scavati fino ad oggi in città. In ogni caso sono stati rinvenuti altri oggetti molto interessanti che sottolineano ancora di più l'importanza di questa scoperta, come quasi 200 monete, fibule e frammenti di ceramica di importazione. Tutti ritrovamenti questi, che sottolineano come questo edificio avesse un carattere residenziale di un certo livello. La datazione di queste evidenze cade in età medio imperiale, secondo o terzo secolo dopo Cristo, mentre al di sotto di questi rinvenimenti di età romana si trovavano i resti dell'abitato della fine dell'età del bronzo, quindi due fasi insediative importanti».
Gli scavi - e i lavori di rilievo da parte degli archeologi - stanno terminando proprio in questi giorni, dopodiché riprenderanno i lavori della costruzione dei 16 i nuovi appartamenti che nasceranno dalle ceneri dello storico edificio dell'albergo Senoner, risalente al 1.700 e abbattuto in gran parte nei mesi scorsi.
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