BOLZANO

Scritte selvagge sui muri di Bolzano, arrivano i «ripulitori»

Caramaschi: «Il nuovo decreto che dà più poteri ai sindaci, mi dovrebbe consentire di incaricare due addetti Seab di cancellarle anche dai palazzi privati»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Quelle scritte sui muri di palazzi pubblici ed edifici privati sono una schifezza inaccettabile per una città come Bolzano. E purtroppo ogni giorno ne spuntano di nuove. Sto studiando il modo per eliminarle e far pagare - se si riesce ad individuarli - i vandali che evidentemente - e questa la cosa che mi rattrista ancora di più - non hanno nulla di meglio da fare». Il sindaco Renzo Caramaschi ha già affidato all’avvocato del Comune Laura Polonioli e al comandante della Polizia municipale Sergio Ronchetti l’incarico di valutare la fattibilità dell’operazione, dopo che pochi giorni fa il ministro dell’interno Marco Minniti ha firmato il decreto, composto da 18 articoli, che prevede multe da 300 a 900 euro per vandalismo, prostituzione, commercio abusivo e accattonaggio, fino all’allontanamento per 48 ore di chi “offenda” il decoro urbano.

«Il rischio, come spesso accade in Italia - dice Caramaschi - è che i nuovi poteri affidati al sindaco alla fine rimangano sulla carta o contribuiscano soltanto ad aumentare la burocrazia, senza produrre nulla di concreto. Ho letto il decreto rapidamente e mi sembra che le nuove disposizioni potrebbero trovare applicazione proprio nel contrasto ai vandali».

L’idea di Caramaschi - uomo sanguigno innamorato della sua città che davanti a maleducazione e inciviltà non si rassegna ma s’indigna - è questa: dedicare un paio di dipendenti della Seab alla pulizia delle scritte selvagge sui palazzi pubblici e su quelli privati. Per capire come muoversi la prossima settimana incontrerà Renato Spazzini, direttore Ufficio tutela ambientale del Comune, e Verena Trockner, direttore amministrativo della Seab. Nel frattempo ha già incaricato gli uffici di predisporre un modello con cui gli amministratori di condominio o i proprietari degli immobili potranno chiedere all’amministrazione di provvedere alla pulizia.

«Questo perché noi non possiamo intervenire autonomamente su un edificio che non sia nostro. Se poi, grazie alle telecamere, riusciamo anche ad individuare gli autori dei vandalismi, li denunceremo e arriverà loro il conto a casa. Se sono minorenni saranno i genitori a dover pagare. Purtroppo però, l’individuazione dei responsabili non è mai semplice».

Il rischio cui si espone Caramaschi - il cui intento è per altro più che lodevole - è quello di un’inchiesta della Corte dei conti. In quanto gli potrebbero contestare di aver causato un danno all’erario, ripulendo i muri di edifici privati.

«Per questo - dice - vogliono parlare con l’Ufficio legale per capire esattamente che margini concreti di azione mi lascia il decreto di pochi giorni fa del ministro del interno».













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