Scuola plurilingue bocciata, ma il centrodestra si spacca

Bolzano. La Provincia dice ancora una volta «no» alla offerta aggiuntiva di scuola plurilungue, dalle materne alle superiori e professionali. Bocciato ieri dalla prima commissione legislativa il...



Bolzano. La Provincia dice ancora una volta «no» alla offerta aggiuntiva di scuola plurilungue, dalle materne alle superiori e professionali. Bocciato ieri dalla prima commissione legislativa il disegno di legge dei Verdi. Ma per Brigitte Foppa, firmataria della proposta, non è una sconfitta: «Il tema è sempre più all’ordine del giorno e al centro delle richieste della società. È stato pacifico durante la discussione in commissione: gli assessori alla scuola Achammer e Vettorato sono rimasti per tutto il tempo e la discussione è stata seguita con grande concentrazione da tutti. Perfino le ragioni della bocciatura sono paradossali. Praticamente si dice che la scuola plurilingue sarebbe talmente gettonata, che metterebbe a rischio la scuola tedesca e italiana. Ma abbiamo sempre detto che si tratta di una offerta in più. Prima o poi ce la faremo». Sulla legge il centrodestra si è spaccato. Carlo Vettori (Lega) ha votato contro, insieme a Svp, Freiheitlichen e Stf, mentre Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore) ha votato a favore con Alex Ploner (Team Köllensperger). Vettorato ha confermato l’intenzione di rivedere il sistema Clil.

La proposta prevede che una sezione o classe plurilingue venga istituita a condizione che il numero di bambine e bambini o di alunni iscritti basti a istituire classi parallele e che nella scuola dell’infanzia ci siano almeno 14, e nelle altre scuole almeno 15, iscrizioni nella sezione o classe plurilingue. In queste classi sarebbero impiegati insegnanti o personale pedagogico di entrambi i gruppi linguistici. Per garantire una sufficiente conoscenza dei termini specifici, la lingua d’insegnamento di ogni materia cambierebbe nell’arco del percorso scolastico.













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