Seab, lavoratori «stressati» Parte il primo sciopero

I sindacati: «Prima toccherà agli amministrativi ma poi anche gli operai» L’ad Rosanelli: «Addetti allo sportello sotto pressione ma ci vuole pazienza»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. I lavoratori della Seab - in totale ben 243 - sono stressati (o meglio «sotto pressione» come ammette lo stesso amministratore delegato Rupert Rosanelli in una nota) e a giorni ci sarà il primo sciopero. «Prima toccherà agli addetti allo sportello - hanno annunciato ieri i sindacati in una conferenza stampa alla Cisl - e poi sarà la volta degli operai».

Gli amministrativi che si occupano di bollette e fatture sono una dozzina e da due anni chiedono vanamente un potenziamento dell’organico («servono almeno quattro unità», hanno ribadito ieri), sistemi informatici all’altezza e un clima aziendale diverso, collaborativo, in cui tutti remano nella stessa direzione. I sindacati non hanno ancora comunicato la data dello sciopero, ma trattandosi di un pubblico servizio hanno già dovuto informare il Commissariato del Governo. «Seab - sottolinea Maurizio Albrigo della Cisl - vorrebbe che anche gli operai lavorassero il sabato pomeriggio e alla domenica, ma a questa richiesta ci siamo sempre fermamente opposti perché riteniamo questa misura del tutto inutile».

Il lavoro, almeno per ora, è stato affidato alle cooperative. «I lavoratori delle coop fanno orari assurdi, ai limiti dello sfruttamento. Anche per l’umido l’azienda ha preferito esternalizzare a tempo indeterminato: noi avremmo voluto stabilizzare tutti i lavoratori e portarli in Seab».

L’ad Rosanelli ha ammesso ieri che «i collaboratori del “servizio clienti” con l'introduzione del nuovo sistema di raccolta e della tariffa puntuale sono periodicamente molto sotto pressione. Stiamo lavorando da mesi insieme per trovare soluzioni alle diverse problematiche che risultano dalla complessità del sistema di misurazione e fatturazione rifiuti. Ovviamente, non ci sono soluzioni semplici per problemi complessi e per l’ottimizzazione di un sistema così articolato ci vuole del tempo».

Rosanelli specifica che nell’accordo firmato insieme alle organizzazioni sindacali a maggio 2015 sono previste misure concrete sulla riorganizzazione degli sportelli. Ma per quanto attiene assunzioni e regolamento «dobbiamo avere il consenso del Comune». Rosanelli sottolinea l’introduzione «del nuovo totem eliminacode per facilitare la gestione dei flussi di utenti».

Restano le perplessità dei dipendenti: il 42 per cento, secondo un sondaggio dei sindacati, ha dichiarato che Seab «è male organizzata».

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