Senzatetto, diciassette positivi in Fiera
Sono stati immediatamente trasferiti nelle stanze dell’ostello in via Renon. Il sindaco Caramaschi: «Saranno seguiti dal personale della Croce Rossa, però vanno definite le procedure: non può essere il Comune a occuparsi di tutto»
BOLZANO. Focolaio Covid scoperto tra i senzatetto ospiti della Fiera: 17 positivi su 90. I malati, che al momento manifestano solo lievi sintomi, sono stati immediatamente trasferiti nell’ostello della gioventù di via Renon. Sono seguiti da personale della Croce Rossa. La situazione è stata gestita dal Comune, ma adesso il sindaco Renzo Caramaschi chiede di fare chiarezza sulle procedure: ovvero su chi deve fare cosa quando si verificano casi come questo in cui bisogna intervenire immediatamente.
In Fiera il centro Covid
Da un anno in Fiera non si organizzano più le tradizionali manifestazioni: causa Covid, ovviamente, è tutto bloccato. I padiglioni del grande complesso a Bolzano sud sono stati convertiti per fronteggiare le nuove emergenze. Per cui da metà gennaio in Fiera è stato allestito un centro emergenza freddo per i senzatetto; da febbraio nel parcheggio, sempre della Fiera, si fanno i tamponi volontari e gratuiti ai lavoratori delle aziende; nel padiglione B da ieri si effettuano le vaccinazioni contro il Covid. I nuovi spazi piano piano sostituiranno il centro vaccinale creato inizialmente in ospedale. Il contratto tra ente Fiera e Asl prevede la possibilità di occupare i padiglioni almeno fino a metà settembre. Mentre il centro per i senzatetto dovrebbe rimanere aperto fino a fine marzo, salvo proroghe che potrebbero essere dettate dalle condizioni meteo o, più realisticamente, dalla necessità di tenere sotto controllo la situazione epidemiologica.
Il centro per senzatetto
Il centro emergenza freddo attivato all’interno di un padiglione della Fiera, dispone di 95 posti. La struttura, allestita dalla Protezione civile e gestita da Volontarius, è stata voluta dal Comune per dare un letto a chi dormiva sotto i ponti e lungo le rive dell’Isarco. Una situazione ad alto rischio sia per le temperature che per il rischio contagi. Ogni ospite ha una sua stanzetta con letto, tavolino, sedia e lampada; all’esterno ci sono i container con servizi igienici e docce. Una sistemazione dignitosa dettata anche dal Covid che impone il rispetto rigoroso del distanziamento e vieta la creazione di un unico stanzone. «Condizione indispensabile per accedere alla struttura - aveva spiegato Davide Monti, presidente di River Equipe che fa parte di Volontarius. - sottoporsi al tampone». Nel centro creato in Fiera si può entrare dalle 18.30 ma bisogna uscire entro le 9.30: vengono garantiti colazione e cena. Per evitare che gli ospiti dovessero vagare per almeno nove ore in giro per la città, in via sperimentale è stato aperto all’ex Alimarket un centro diurno.
Il focolaio
Proprio la continuità e la tempestività dei controlli ha consentito di individuare, sabato sera, i 17 positivi. Un numero purtroppo elevato che, nel giro di poche ore, avrebbe potuto causare altri contagi all’interno della struttura. «Appena arrivata la segnalazione dell’Asl - spiega il sindaco Renzo Caramaschi - mi sono immediatamente attivato. Mi hanno spiegato che i centri di Colle Isarco e Sarnes (frazione di Bressanone), dove vengono accolti i pazienti Covid in isolamento, sono al completo con 114 ospiti. A quel punto - visto che nessuno si muoveva - rimaneva una sola possibilità, spostarli all’ostello della gioventù che attualmente è vuoto ed è nella disponibilità della Protezione civile. Assieme alla direttrice dell’Assb Liliana Di Fede si è deciso di assegnare la gestione temporanea della struttura alla Croce rossa. Ma, alla luce di quanto successo, è necessario chiarire quanto prima le procedure da seguire nel caso in cui dovesse verificarsi un altro caso analogo. Non è possibile che sia il Comune a doversi occupare di tutto».