Servizi sociali in prova, pronti Laimer e Rainer

Il tribunale di sorveglianza esaminerà martedì la richiesta della difesa Devono scontare quasi 3 anni. Vorrebbero lavorare nelle aziende di famiglia


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Giorni decisi sulla sorte giudiziaria di Michl Laimer (ex assessore provinciale all’energia e Maximilian Rainer (ex direttore generale di Sel, la società di produzione elettrica a capitale provinciale). Nell’ambito dei procedimenti per lo scandalo delle concessioni idroelettriche traffaldine, il primo ha patteggiato complessivamente 2 anni e 10 mesi di reclusione, il secondo 2 anni e 8 mesi. Avendo superato il limite dei due anni di reclusione, entrambi gli imputati non hanno potuto godere del beneficio della sospensione condizionale della pena, dunque si apprestano a dover saldare il conto con la giustizia. Entrambi, come annunciato nei mesi scorsi, hanno fatto istanza di affidamento ai servizi sociali in prova , in alternativa alla detenzione in carcere. Martedì della prossima settimana le istanze saranno esaminate dal tribunale di sorveglianza. A tal proposito bisogna ricordare che l’affidamento in prova a servizi sociali non c’entra nulla con i lavori socialmente utili (che solitamente costituiscono l’alternativa al carcere nelle condanne per guida in stato di ebbrezza alcolica). L’affidamento ai servizi sociali in prova, invece, consente di scontare in alternativa al carcere la pena detentiva seguendo un percorso di reinserimento sociale e ravvedimento. I presupposti per ottenere l’affidamento è indicare un luogo e una residenza ove il condannato trascorrerà il periodo della pena, un contesto familiare e sociale che sia valutato positivamente dai servizi sociali la possibilità di avere un lavoro. In caso di accoglimento dell’istanza, le prescrizioni dell’affidamento vengono decise dal tribunale (libertà di movimento sul territorio, orario di presenza in casa, frequenza di colloquio con gli assistenti sociali, controlli periodici dei carabinieri ecc.). In questo contesto sia Maximilian Rainer che Michl Laimer hanno proposto di poter scontare la pena nell’ambito del proprio contesto familiare con impiego nelle rispettive aziende di famiglia. L’ex assessore ha proposto di lavorare come cameriere nell’hotel di famiglia (con produzione vinicola) «Pacherhof» a Novacella/Varna. In alternativa lo stesso Laimer sarebbe interessato a svolgere anche lavoro di bibliotecario. Una proposta analoga (almeno per la prima parte) è stata avanzata dall’avvocato Carlo Bertacchi, difensore di Rainer il quale ha chiesto di poter scontare la pena nella sua casa di famiglia a Vipiteno (ove vive con la moglie e due figlie minorenni), lavorando nell’azienda storica di famiglia (la «Rainerholz Service») in qualità di impiegato dovendo rispettare l’interdizione dai ruoli dirigenziali disposta in sentenza.

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