SEXGATELa escort marocchina nascosta in Spagna, vuole collaborare

La donna, tramite il proprio legale, avrebbe più volte fatto sapere di avere intenzione di costituirsi e di collaborare con la magistratura


Mario Bertoldi


BOLZANO. Sarebbe stata individuata in Spagna la prostituta marocchina di 25 anni ricercata su ordine di custodia cautelare emesso dalla magistratura bolzanina nell'ambito dell'inchiesta sulle prostitute minorenni che si offrivano ai clienti in via Resia. Attorno alla donna si sta stringendo il cerchio degli inquirenti.

Nel frattempo la donna, tramite il proprio legale, avrebbe più volte fatto sapere di avere intenzione di costituirsi e di collaborare con la magistratura.

La giovane è giunta a Bolzano all'età di 4 anni e fu costretta a vivere con i propri genitori nella baraccopoli alla periferia della città con parentesi anche drammatiche a seguito dei difficili rapporti con altre famiglie di stranieri immigrati.

Dopo essere stata costretta a sposarsi con un marocchino (in seguito finito nei guai per spaccio di droga) la giovane ha iniziato a lavorare in qualità di barista e cameriera in alcuni locali pubblici della città sino a quando ha deciso - anche grazie al sua aspetto fisico - di prostituirsi con bolzanini danarosi.

E' questa la storia in sintesi della ragazza ricercata dalla polizia nell'ambito dell'inchiesta sulle baby prostitute bolzanine. La madre, marocchina di 45 anni, finita nei guai nell'ambito della stessa inchiesta, ha ottenuto gli arresti domiciliari ma è la venticinquenne ad essere importante per cercare di far fare passi avanti all'inchiesta. In effetti la giovane ha più volte annunciato di volersi costituire e di essere disposta a collaborare con gli inquirenti anche fornendo i nomi di diversi clienti bolzanini che avrebbero frequentato il giro di prostituzione messo in piedi in via Resia.

Da tempo ormai si parla di una cinquantina di nomi di bolzanini, in parte suoi clienti (e questi non avrebbero dunque nulla da temere) in parte anche clienti delle due ragazze minorenni che furono indotte a prostituirsi dopo che l'organizzazione le aveva fatte arrivare a Bolzano. Le deposizioni della marocchina latitante potrebbero risultare determinanti per lo sviluppo dell'inchiesta.

Non a caso il sostituto procuratore Donatella Marchesini, titolare dell'inchiesta, sta attendendo il suo arresto prima di procedere al possibile incidente probatorio davanti al Gip con deposizione delle due baby prostitute. La scelta del pubblico ministero, sotto il profilo della strategia processuale seguita, è dimostrazione chiara dell'importanza che gli inquirenti ripongono su quanto la donna potrebbe rivelare. Sono giorni di apprensione anche per alcuni bolzanini che sanno di aver frequentato determinati ambienti e che ora potrebbero essere indicati dalla giovane donna come abituali frequentatori anche delle due ragazzine minorenni, ben sapendo la loro reale età. Ma per finire sul registro degli indagati, come noto, gli inquirenti debbono trovare tracce concrete anche degli avvenuti pagamenti a fronte delle prestazioni sessuali ottenute.

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