Sfregiato il monumento all’alpino

Staccata la penna in marmo dal cappello, ma stavolta l’episodio non ha ispirazioni etniche e politiche



BRUNICO. Un atto vandalico o più probabilmente un gesto inconsulto ha preso di mira il monumento all’alpino in piazza Cappuccini a Brunico. E ancora una volta la penna in marmo è stata staccata dal cappello del soldato raffigurato, ma stavolta, a quanto pare, non per ragioni politiche. La penna è stata subito recuperata e potrà essere presto riattaccata al corpo del monumento. Ed è stato individuato l’autore del danneggiamento: sarebbe uno straniero e non avrebbe nulla a che fare con movimenti, gruppi e rivendicazioni di carattere etnico e territoriale.

Insomma, avrebbe “colpito” in modo casuale, forse in un momento di rabbia o perdita di controllo. I carabinieri di Brunico, che avevano preso in carico le indagini sul danneggiamento avvenuto in settimana, stanno accertando intenzioni e obiettivi del presunto colpevole, ma appunto, per il momento, se la memoria torna inevitabilmente ad altre incursioni contro il monumento, pare scongiurato il collegamento con le motivazioni che le avevano ispirate.

Il vice sindaco di Brunico Renato Stancher conferma: “A quanto pare, la penna è stata staccata da uno straniero e senza rivendicazioni di sorta. È stata ritrovata intera vicino al monumento e sarà ricollocata al proprio posto l’8 settembre, nel corso di un intervento che già avevo programmato per ripulire e sbiancare il monumento sporco per l’esposizione a intemperie e inquinamento. Così, nell’occasione, oltre che ripulita l’opera sarà anche ripristinata”.

E Stancher annuncia tra l’altro che proprio la piazza che accoglie l’Alpino, piazza Cappuccini, è uno dei luoghi sensibili che nelle valutazioni generali dell’amministrazione guidata dal sindaco Roland Griessmair potrà essere selezionato per l’installazione delle future telecamere di controllo e sorveglianza.

“Come amministrazione comunale – spiega Stancher – già utilizziamo una telecamera mobile, che, con ottimi risultati, spostiamo di volta in volta nei posti dove può essere più utile. Ora dovrebbero arrivare anche le telecamere fisse”.

Il monumento all’alpino di Brunico come detto è stato danneggiato già varie volte e, prima di quest’ultimo episodio, sempre in relazione a motivi o provocazioni di carattere etnico-politico. Il precedente più ravvicinato risale al settembre 2012. Nell’occasione il restauro, possibile grazie anche alle pronte autorizzazioni pervenute dalla Sovrintendenza ai Monumenti ed ai Beni culturali di Venezia e dal Comune di Brunico, era stato portato avanti dal Gruppo Ana di Brunico, che aveva sostenuto costi per circa 4 mila euro.

La nuova penna era stata commissionata ad un restauratore pusterese e ricavata da un blocco del mantello dello stesso Alpino, fatto saltare in aria nell’attacco dinamitardo del settembre 1979 e custodito da allora nella caserma "Verdone" di Varna. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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