Sgomberato il campo di Ponte Virgolo 

Una ventina le persone identificate e allontanate. Il comandante dei vigili: «Situazione igenico-sanitaria gravissima»



BOLZANO. Vivono a pochi passi da noi, ma sono invisibili. Di giorno li incontriamo in città, spesso all’entrata di esercizi commerciali, impegnati a racimolare qualche spicciolo chiedendo l’elemosina. Di notte, molti di loro spariscono e, diciamo la verità, in pochi si chiedono che fine facciano quando calano le tenebre. Ieri mattina, ancora una volta, ci hanno pensato le forze dell’ordine ad sollevare il telo su una situazione gravissima dal punto di vista igienico-sanitario, arrivata ormai al limite della tollerabilità . Di buon mattino, infatti, gli agenti della polizia municipale, coadiuvati da personale e mezzi della Seab e affiancati da una pattuglia dei carabinieri di Bolzano, sono intervenuti sotto ponte Virgolo per sgomberare l’accampamento di vaste dimensioni, cresciuto nelle ultime settimane sulla rete orografica dell’Isarco.

Una ventina le persone, di diverse nazionalità, che alloggiavano nel villaggio di fortuna e che, in pochi minuti, hanno dovuto raccogliere le loro cose, e allontanarsi dalla baraccopoli. Non sono mancati i momenti di tensione, perché qualcuno degli ospiti proprio non ne voleva sapere di lasciare la sua unica casa. «Le operazioni di sgombero – spiega il comandante della municipale, Sergio Ronchetti – non sono state affatto semplici e in alcuni momenti la tensione è stata davvero alta. Se tutto si è risolto per il meglio è merito dei miei agenti e dei carabinieri, che hanno gestito la situazione con grande professionalità e freddezza. Questo tipo di interventi è sempre più difficile – rivela il comandante – perché gli agenti hanno a che fare con persone disperate e, a volte, anche violente». Alla fine, anche i più recalcitranti hanno preso atto che l’unica sensata da fare era accogliere l’invito delle autorità e abbandonare il rifugio fatto di cartoni e lamiere. Tutti sono stati identificati dalle forze dell’ordine e poi allontanati. Subito dopo, svuotata la “cittadella”, è entrato in azione il personale della Seab, chiamato a smantellare le strutture di fortuna e a rimuoverle, insieme alle altre masserizie. «È l’ennesima attività di questo genere che portiamo a termine – prosegue Ronchetti – e l’insediamento sgomberato era decisamente corposo. A preoccupare erano le condizioni igienico-sanitarie in cui si trovavano le persone che stazionavano lì». Dopo essere stata liberata completamente, l’area è stata ripulita. Nel pomeriggio, però, qualcuno era già tornato sotto il ponte.

Solo pochi giorni fa, era stato lo stesso sindaco Renzo Caramaschi a fornire i dati su questo tipo di attività. Negli ultimi 5 mesi, gli sgomberi sono stati 184 di cui 64 in zona produttiva a Bolzano sud, 47 nella zona di piazza Verdi e nelle aree circostanti (via Alto Adige, viale Trento, via Mayr Nusser, ponte Virgolo), 11 a Oltrisarco, 22 a piazza Vittoria e ponte Talvera, 14 a zona Firmian, Resia ed Europa ed il resto in varie altre zone della città. «L'attenzione dell'amministrazione cittadina rispetto al problema degli accampamenti è continua» ha spiegato il primo cittadino.













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