A Tenerife

Si schianta col parapendio, lo salva giovane bolzanino 

Emil Guariento, studente 23enne e pilota esperto, ha agito senza esitare. L’austriaco finito contro un muro: «Molti hanno visto l’incidente, ma solo lui è accorso»



BOLZANO. Ventitrè anni di coraggio e coscienza. Questo ci vuole per salvare un altro sportivo ferito dopo essersi schiantato col parapendio contro un edificio chiuso da un’alta recinzione, a Tenerife. Raggiunto per un’intervista, Emil Guariento si schernisce, «non voglio passare per “eroe”. mi sta a cuore che non ci si volti dall’altra parte se qualcun altro si trova in difficoltà. Usare il telefono per chiamare i soccorsi piuttosto che per filmare la scena. Non sempre c’è chi può fare qualcosa: dobbiamo imparare ad agire senza esitare». In un lungo messaggio diffuso su un canale Telegram, il giorno di Natale un 35enne austriaco ha riservato allo studente bolzanino parole di riconoscenza e di stima: «Molti hanno visto l’incidente, ma solo uno è accorso: Emil».

Guariento, studente alla Claudiana, è un esperto pilota di parapendio, anche in tandem. Non è più rischioso che guidare un’automobile, il parapendio non è nemmeno più uno sport estremo. Ma per praticare questa disciplina ecologica (l’attrezzatura trova posto in uno zaino e le alture si possono raggiungere a piedi o coi mezzi pubblici) e adatta ad ogni stagione bisogna fare attenzione. Anche in Alto Adige ci sono varie scuole.

Il 5 dicembre tanti si stanno esercitando ad Adeje, sulla costa meridionale di Tenerife. «Ho notato un principiante in grande difficoltà – racconta – finire contro un’abitazione. Ho sentito le grida di tutti quelli che l’avevano visto, ma nessuno si è mosso. Allora ho cercato la via più breve per raggiungere il luogo dello schianto, a circa 500 metri in linea d’aria dal punto dove mi trovavo». Il malcapitato 35enne è precipitato nel giardino di una villa vuota. Guariento si arrampica sulla recinzione e raggiunge il parapendista austriaco. «Una recinzione alta metri – scriverà il 35enne nel proprio resoconto – con tanto di filo spinato. I poliziotti arrivati in seguito si sono rifiutati di scavalcarla».

Il 23enne bolzanino, autista volontario per la Croce Bianca e studente di Infermieristica, constata che l’uomo ha più fratture a una gamba e un trauma facciale, il naso rotto. «Ho provato a capire se fosse in pericolo di vita. Non mi sembrava – spiega – ma non avendo visto com’era caduto non potevo sapere se ci fossero altre lesioni. Ho chiamato il 112 e sono rimasto ad aspettare con lui. Per fortuna avevo l’orologio, altrimenti non avrei potuto dare le coordinate Gps ai soccorritori in arrivo».

Arriva la polizia, arrivano i mezzi di soccorso. La villa si trova a circa 800 metri d’altitudine, cosa che allunga i tempi d’intervento dei vigili del fuoco. Senza di loro non è possibile tagliare la recinzione. Guariento trova una maniglia per l’apertura manuale del cancello elettrico: ora l’ambulanza può entrare e soccorrere il 35enne austriaco. «Se non ci fosse stato Emil me ne sarei rimasto in una pozza di sangue ad aspettare i soccorsi senza la possibilità di essere assistito o aiutato. Grazie a lui invece così non è stato e con celerità sono stato portato in ospedale».

Di Emil Guariento avevamo già scritto. Nella primavera del 2019, zaino sulle spalle e ai piedi scarpe per camminare, si trovava in Nuova Zelanda per un’esplorazione della terra dei Maori col suo parapendio. Già allora insieme a Luciano Guariento, Fabio Scolatti, Ivan Cont e Sebastian Cont era promotore dell’iniziativa solidale “Nepal Reconstruction”, un’azione mirata al sostegno delle vittime del terremoto del 2015. Una raccolta fondi che già al tempo si era realizzata fra le altre cose nella consegna di 21 yak a famiglie di pastori e nella costruzione di una casa. Nel frattempo è stato costruito un altro caseificio e si è dato seguito al progetto “Prendersi cura”, dedicato alla terza età. S.M.













Altre notizie

Attualità