Sicurezza, campi di addestramento slavine

La Provincia finanzierà in montagna aree di prova delle ricerche con apparecchi Artva



Artva è l'acronimo di apparecchio di ricerca dei travolti in valanga, ed è unanimente considerato uno degli strumenti chiave per ridurre i rischi in montagna. Per diffondere sempre di più la cultura della sicurezza, la giunta provinciale ha deciso di sostenere la creazione di campi per testare la funzionalità delle attrezzature e per addestrare gli interessati all'utilizzo dell'Artva.

Gli sport della neve rappresentano il biglietto da visita dell'Alto Adige, almeno per quanto riguarda il turismo invernale. Sono sempre di più, infatti, gli sciatori che praticano la disciplina sia all'interno che all'esterno delle piste attrezzate, e i potenziali pericoli rappresentati dalle valanghe non devono essere sottovalutati.

La giunta provinciale ha deciso di investire in sicurezza deliberando il sostegno all'installazione sia degli impianti Artva, sia dei checkpoint. I primi consistono in campi delimitati per l'addestramento, all'interno dei quali poter simulare le dimensioni reali di una valanga, mentre i checkpoint sono postazioni di controllo presso le quali verificare il corretto funzionamento della propria attrezzatura.

I beneficiari dei contributi potranno essere gestori degli impianti di risalita, associazioni alpine, organizzazioni di soccorso alpino e categorie professionali, le quali avranno l'obbligo di offrire gratuitamente il servizio alla collettività.

A fronte di una richiesta massima di 25mila euro, la Provincia potrà elargire un contributo non superiore all'80% delle spese sostenute.

«Si tratta di un modello già sperimentato con successo in altri paesi - ha sottolineato il presidente della giunta Luis Durnwalder - e riteniamo che ogni euro speso nel tentativo di salvare delle vite umane rappresenti un investimento sensato».













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