Sicurezza nelle piscine del Lido Così si preparano i bagnini

Almeno 13 per turno e abilitati al primo soccorso. Il protocollo prevede di chiamare subito il 118 E da quest’anno l’impianto balnerare di viale Trieste è dotato anche di un defibrillatore



BOLZANO. «Tuffatevi e nuotate sereni, i bagnini del Lido vegliano su di voi». Gianni Felicetti, responsabile per il Comune dell’impianto balneare di viale Trieste, spiega che il personale della coop CS2A è preparato, addestrato e sa fare bene il suo lavoro. Ma possiamo stare veramente tranquilli? «Certo. Sì è visto lo scorso fine settimana quando in tre» - Massimiliano Ambrosi, Simone Di Renzo e Michela Baldo - «hanno salvato un ragazzo pakistano di 18 anni che rischiava di annegare». Aveva commesso un grave errore: si era tuffato nella olimpionica dopo aver mangiato. Senza essere un nuotatore esperto sperava però di toccare. I bagnini l’hanno visto affondare e lo hanno soccorso. «Spiego sempre ai bagnanti, comunque sia, di fare attenzione soprattutto nelle ore e nelle giornate molto calde quando le vasche sono più affollate del solito... anche se il personale non stacca gli occhi dall’acqua». Ma di regola quanti sono i bagnini che lavorano al Lido? «Sono una bella squadra che cambia a seconda degli orari, delle esigenze e dell’affluenza. Posso dire che - in generale - e secondo quanto prescrive la legge - la piscina olimpionica è controllata da quattro persone, la vasca Isarco da altre quattro, la vasca ricreativa da tre mentre alla base dello scivolo ce n’è una quarta. E’ tenuta sotto controllo anche quella dei piccoli anche se non esiste alcun obbligo di legge. Diciamo che il Comune preferisce dormire sonni tranquilli. Questa è la squadra tipo ma quando l’affluenza è alta, possiamo avere un assistente in più». Il personale è preparato? «Certo. Tutti i ragazzi hanno frequentato corsi specifici e sono abilitati alle operazioni di primo soccorso, sanno praticare la respirazione bocca a bocca e sono in grado di eseguire un massaggio cardiaco. Va anche detto che nel momento stesso dell’emergenza scatta in automatico un protocollo che allerta il 118. Come parte la telefonata c’è anche chi esce immediatamente ad aprire i cancelli perchè l’ambulanza possa entrare il più rapidamente possibile. Sempre da quest’anno - continua Felicetti - il Comune ha dotato anche il Lido - come del resto tutti gli impianti sportivi - di un defibrillatore che i bagnini hanno imparato ad usare». Si tratta di un dispositivo che eroga una scossa elettrica attraverso piastre posizionate sul torace per riavviare il sistema elettrico del cuore. La defibrillazione esterna può essere eseguita per mezzo di un defibrillatore manuale esterno (utilizzabile solo da personale sanitario certificato) oppure un defibrillatore semiautomatico o automatico esterno (utilizzabile da chiunque con un corso della durata di sole 4 ore). Resta da capire se esista all’interno del Lido una postazione per il primo soccorso. «Abbiamo da sempre una piccola infermeria che viene utilizzata però solo per le piccole medicazioni. Per tutto le emergenze vere resta il 118 e mi sembra corretto che sia così».

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