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Sicurezza, più fondi e poteri a Bolzano

La nuova legge consente al sindaco di adottare una serie di misure per tutelare i luoghi ritenuti sensibili. Alcol nel mirino


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Ho passato la domenica a studiare la nuova legge che contiene le disposizioni urgenti in materia di sicurezza e dà maggiori poteri ai sindaci. Vediamo cosa si può fare concretamente». La sicurezza in città è un suo chiodo fisso, per questo Renzo Caramaschi, approfittando dei poteri che almeno sulla carta gli vengono attribuiti dalla nuova legge, domani scriverà al prefetto Elisabetta Margiacchi, per definire assieme le modalità e l'operatività di un piano di sicurezza integrato per la città di Bolzano.

Ma concretamente cosa potrà fare in più rispetto ad oggi e che comunque già non facciano le altre forze dell’ordine?

«Per capire esattamente quale sarà il mio perimetro d’azione, dobbiamo aspettare che vengano pubblicate le linee guida. Quindi verificheremo assieme al comandante della Polizia municipale e all’Ufficio legale come muoverci. Da una prima lettura la nuova legge mi dà, ad esempio, la possibilità di vietare a determinati soggetti di sostare in certe zone della città o vicino a “siti” per così dire sensibili, come possono essere le scuole. E potrò farlo rapidamente emettendo un’ordinanza senza bisogno di passare per giunta e consiglio. In questo caso il provvedimento avrà una durata di 48 ore, perché poi del caso dovrà occuparsene direttamente la questura. Potrò inoltre intervenire introducendo divieti di vendita o somministrazione di bevande alcoliche. Almeno nelle intenzioni del legislatore dovrebbero esserci maggiori sinergie tra i vari attori in campo, ovvero Comune, assistenti sociali, forze dell’ordine. Sono previsti anche corsi specifici per i vigili urbani presso polizia e carabinieri».

Quali sono i problemi del capoluogo per quanto riguarda la sicurezza?

«Abbiamo fenomeni di microcriminalità, cui si aggiungono lo spaccio di droga e l’abuso di alcolici. Inoltre si registra un aumento di episodi di violenza con protagonisti anche persone ospitate presso i centri profughi o in transito a Bolzano. Ho scritto proprio di recente al ministro Minniti, chiedendo lo snellimento delle procedure per l’espulsione immediata dal nostro Paese dei violenti».

La nuova legge prevede, tra le altre cose, la possibilità per Province e Regioni di aumentare i finanziamenti a favore dei Comuni con problemi di sicurezza.

«Questo ci consentirebbe di bypassare il Consorzio dei Comuni scarsamente - o per nulla - sensibile ai problemi di Bolzano che si traducono in un aumento dei costi per il potenziamento dell’organico della polizia municipale oltre che per l’acquisto delle telecamere». Il governo con questa legge ha previsto anche un budget di 7 milioni di euro per finanziare l’acquisto di sistemi elettronici di sicurezza.

«Noi abbiamo speso oltre 300 mila euro per l’acquisto di altre 19 telecamere (in tutto sono 83) e presenteremo la domanda per ottenere un contributo. C’è poco da fare, la sicurezza costa. Le tecnologie, ovviamente, servono, ma non bastano. Bisogna velocizzare i tempi della giustizia e ci deve essere la certezza della pena».

Intanto per quanto riguarda il ruolo speciale di Bolzano rispetto agli altri 115 Comuni, rivendicato con forza negli ultimi giorni dal sindaco, Caramaschi sta valutando l’ipotesi - esclusa fino all’altro giorno - di entrare come vice nel Consorzio dei Comuni (l’elezione del sostituto di Alessandro Bertinazzo è fissata fra 15 giorni).













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