L'intervista

Silvio Zanetti: «A 88 anni ho sposato Dolores: mi dà tanta felicità»

Bolzanino, il 16 aprile ha festeggiato il traguardo dei 90 anni. In via Rovigo è un’istituzione, dopo che negli anni Sessanta si è messo in proprio aprendo una cartolibreria: «Ho fatto fortuna fornendo la cancelleria a scuole, ospedali, pubbliche amministrazioni, caserme» (Foto di Rosario Multari)


Antonella Mattioli


BOLZANO. «L'ho vista ed ho provato le stesse emozioni che avevo vissuto da ragazzo. Le farfalle nello stomaco: meraviglioso. Non avrei mai pensato di cominciare una nuova vita a 85 anni. Poi, due anni fa, ci siamo sposati ed è stata la scelta migliore che potessi fare: Dolores ha riempito la mia vita di gioia. Già il nome è una musica. Contiene tre note: do-re-sol».

Maglioncino rosso cardinale, lo stesso colore ripreso dai pantaloni "scozzesi", e poi il foulard a pois bianchi su uno sfondo blu notte, Silvio Zanetti - 90 anni compiuti il 16 aprile, due figli Chiara ed Alessandro nati dal primo matrimonio - è una sorta di istituzione in via Rovigo. In questa strada, negli anni '60, ha aperto una cartolibreria oggi gestita dalla figlia Chiara. S'illumina quando parla della moglie e la sua storia è la conferma - semmai ce ne fosse bisogno - che la vita in qualsiasi momento e a qualsiasi età può riservare delle bellissime sorprese.

Quando vi siete conosciuti?

È successo tutto per caso, a Capodanno del 2018. Io ero vedovo - nel giro di poco tempo avevo perso la mia prima moglie e a breve distanza Andrea, uno dei miei tre figli - cercavo un posto dove trascorrere l'ultima notte dell'anno. Tanto per passare qualche ora in compagnia. Ho visto una locandina con l'annuncio di una festa a Gries e ho chiamato. I posti erano tutti esauriti, alla fine però mi avevano accettato. "Visto che è da solo, un posto lo troviamo", mi avevano assicurato.

È lì che ha incontrato la signora Dolores.

È stato un colpo di fulmine. Allora abitava a Riccione ma era venuta a Bolzano dalla sorella. Di lei mi ha colpito subito la spontaneità. Ho chiesto il numero di telefono e l'indirizzo. Poi, a febbraio per il compleanno, le ho mandato una lettera di auguri con una poesia.

Primo incontro?

Ad agosto del 2019, ad Abano. Avevo prenotato due stanze separate ma comunicanti. Lì ho avuto la certezza che era la donna giusta per me: era come se ci conoscessimo da sempre.

Quando avete deciso di sposarvi?

Ad una certa età si raggiunge la pace dei sensi e, se si sta assieme, è perché è amore vero. E così il 22 ottobre del 2022 ci siamo sposati.

E oggi com'è la sua vita?

Bella, perché oltre ai figli e ai nipoti, a casa ho una persona che mi aspetta. Se quando si è giovani vivere da soli è sinonimo di libertà; quando sei in là con gli anni, è sinonimo di solitudine e quindi di tristezza. Abbiamo già organizzato le vacanze: a Vieste, a luglio.

Come riempie le giornate?

Amo leggere e sono un appassionato di poesia. Il mio poeta preferito è Giacomo Leopardi. Sulla poltrona ho sempre una raccolta di sue opere. E poi mi piace suonare.

Quale strumento?

Ho cominciato con l'armonica. Adesso suono il pianoforte che avevo comprato per mio figlio Andrea. Negli anni il piano è diventato un amico speciale.

Il suo primo amore però sono stati i libri?

I libri e soprattutto la cancelleria hanno fatto la mia fortuna. A casa mia eravamo in sei, quattro maschi e due femmine. Siamo rimasti io e mia sorella Maria Luisa, 82 anni, che vive in Australia. Abitavamo in via Rodi e di soldi ce n'erano pochi. Sono stato in Seminario a Tortona sette anni, dove il ragazzino un po' sbandato che ero, è diventato un adulto che ha imparato a rispettare le regole.

Il primo lavoro da "Cappelli"?

Il primo lavoro in realtà è stato come rappresentante di macchine da scrivere; poi sono stato assunto da "Cappelli" e giravo la provincia con il furgone-libreria a distribuire nelle scuole italiane, tedesche e ladine i nuovi testi del periodo post-fascista.

Poi si è messo in proprio.

Nel 1966 ho aperto una cartolibreria in via Rovigo. I libri in quel quartiere sono sempre andati poco, ma tutta la parte riguardante la cancelleria si vendeva alla grande. Ma sa qual è stata la mia fortuna?

Quale?

In Alto Adige c'erano caserme con centinaia di militari e io le rifornivo. Il lunedì ero in Pusteria; il martedì in Val d'Isarco, il mercoledì in Venosta. Andavo in tutti i Comandi. Avevo fatto fare le cartoline con le stelle alpine e la carta da lettera con lo stemma dei singoli reparti: andavano a ruba. Tra i clienti c'erano poi scuole, biblioteche, amministrazioni pubbliche, uffici di professionisti. Di qualsiasi cosa il cliente avesse bisogno, ero pronto a fornirla. In cantina avevo un piccolo laboratorio, dove veniva un tipografo a fare i timbri.

Lei dà molta importanza al look.

L'ho sempre fatto: dai clienti mi sono sempre presentato in camicia bianca e cravatta. Ed è stata una scelta che ha pagato. Da bambino, come molti in quegli anni, andavo in giro con i vestiti dei miei fratelli più grandi "rivoltati". Però appena ho avuto la possibilità, mi sono comprato il primo vestito fatto da un sarto. A 90 anni continuo a coltivare la passione per le cose belle. Curare aspetto e abbigliamento è una regola che vale a tutte le età; questione di rispetto per se stessi e per gli altri.













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi
Gli interventi

Congresso Svp, Dorfmann: «Con il nazionalismo non si va da nessuna parte»

Tajani a Merano: «il migliore difensore dell'ambiente è l’agricoltore. Non siamo negazionisti ma serve una lotta al cambiamento climatico che veda al centro le persone, perché non possiamo sottovalutare l'impatto sulle persone e sulle imprese. Dobbiamo garantire il lavoro ai cittadini europei»

Il caso

Casa-albergo per lavoratori, il progetto resta fermo al palo

Prevista al posto dell’ex distributore di via Piave a Merano, da tempo in condizioni di degrado, è stata indirettamente congelata dal ricorso al Tar sulla nuova zona residenziale nel rione Maria Assunta: i fondi per i due progetti sono correlati


Simone Facchini

Attualità