Slitta la fusione Aew-Sel Consulenti per le nomine

Almeno un mese di ritardo, non è ancora risolto il contenzioso tributario Intanto si selezionano i vertici. In campo una società di cacciatori di teste



BOLZANO. Slitterà di almeno un mese la fusione di Sel e Aew. L’accordo quadro prevedeva il 30 novembre, ma serviranno altre settimane prima della costituzione della nuova società. I futuri soci ne hanno discusso e deciso il rinvio di un mese. La delibera con il nuovo termine verrà votata questa settimana nel consiglio comunale di Merano, mentre a Bolzano è tema affidato al commissario straordinario e in Provincia la competenza è affidata alla giunta.

Nodi non sciolti. L’accordo preliminare tra i soci prevedeva, tra l’altro, la risoluzione di una serie di problemi, prima di costituire la nuova società. Il nodo più significativo è il contenzioso di Sel con l’Agenzia delle entrate sull’operazione Se Hydropower del 2010, che aveva portato alla costituzione della società attraverso un accordo tra Sel ed Enel. L’Agenzia delle entrate riqualifica l’operazione, stimando una base imponibile di 490 milioni di euro sui quali andrebbero pagate imposte di circa 200 milioni. Sel, che ha presentato ricorso, per velocizzare i tempi punta a una transazione. Il caso è però delicato e la chiusura viene rinviata di mese in mese. Nell’accordo quadro è previsto che la sanzione sia a carico della Provincia, proprietaria di Sel con i Comuni di Selfin, perché la nuova società non potrà essere gravata da debiti legati a contenziosi. Se la transazione tributaria dovesse slittare ancora, si potrebbe riaprire la trattativa con Aew per negoziare la rinuncia alle condizioni fissate nell’accordo quadro. Ci sono poi altri due nodi irrisolti, la sentenza dell’Antitrust sulla fusione e il ricorso presentato da un concorrente, che ha impugnato le delibere di riesame della Provincia. L’Antitrust ha dato il via libera alla fusione, dettando alcune condizioni sul settore del gas, per evitare la costituzione di una posizione dominante.

Le condizioni consistono nella cessione di un ramo d'azienda attivo nella vendita di gas, per una quota di almeno il 30% del mercato, e nella separazione delle politiche di marketing e commerciali tra la vendita di energia elettrica in maggior tutela e quella a mercato libero.

Le nomine. I soci sono impegnai nella costruzione dei vertici della nuova società. Se la struttura dirigenziale è definita, a breve andranno nominati il consiglio di sorveglianza (6 componenti) e il consiglio di gestione (6 componenti). La governance sarà paritetica. Su 12 nomi, di cui 4 donne per le quote rosa, 6 spetteranno a Provincia e Selfin, 6 a Merano e Bolzano. Tutti i soci hanno chiesto una consulenza alla famosa società di cacciatori di teste Egon Zehnder. (fr.g.)













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