Slot machine, giro di vite a Merano: 30 multe ai baristi

I vigili urbani: la prima contravvenzione è da 184 euro, alla seconda si chiude. Trovate macchinette in 320 bar su 380


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Fabrizio Piras, comandante della polizia municipale di Merano, deve fare i conti con un organico (forse) inadeguato, di una quarantina di vigili, con i quali deve occuparsi non solo di viabilità e rispetto del Codice della Strada, ma anche di abusi edilizi e incombenze di polizia giudiziaria. Fatta questa doverosa premessa il Comune, dopo aver atteso l’evolversi degli eventi (soprattutto al Tar), ha deciso di investire più risorse nella lotta al gioco d’azzardo. Anche perché, solamente nel 2012, il Serd ha assistito nella città del Passirio ben 40 persone.

La task force. «Il nostro gruppo di lavoro - commenta Piras - è composto da un paio di vigili urbani, che ora si stanno dedicando pressoché a tempo pieno ai controlli nei vari esercizi pubblici. Dal nostro primo monitoraggio abbiamo scoperto che in 320 esercizi su 380 c’erano le macchinette, una cifra indubbiamente significativa». E proprio in occasione del primo “giro” il Comune ha informato tutti i baristi, ricordando loro che in base alla legge provinciale in vigore non si possono tenere slot in un raggio di 300 metri dai luoghi sensibili. Le multe. «Di recente - prosegue Piras - abbiamo iniziato il secondo giro di controlli e sono state comminate le prime sanzioni. Finora siamo arrivati a una trentina di multe, ma riusciremo a completare i controlli solamente nella prima parte del 2014». Sono davvero pochi in ogni caso i baristi che dopo la prima multa tolgono le slot. Preferiscono tenerle per massimizzare i guadagni.

L’iter. Ma a Merano, a differenza del vicino Comune di Bolzano, basteranno due verifiche e non tre. «Chi riceverà la seconda sanzione, che può arrivare anche ad un massimo di 500 euro, o rimuove le slot o chiude». Calendario alla mano, peraltro, è probabile che la polizia municipale di Merano riesca a ultimare i controlli solo nel giro di un annetto. È sempre una questione di personale a disposizione.

Il ricorso. Nel frattempo, a fronte di una trentina di sanzioni, c’è da registrare anche il ricorso di un barista. «Adesso - prosegue Piras - tocca a noi rispondere». Il barista ha sollevato una serie di obiezioni sottolineando, tra le altre cose, che la competenza statale dovrebbe prevalere su quella provinciale. «La strada è stata tracciata - conclude Piras - e anche Merano non farà sconti».

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