MERANO

Soldi spariti alla Terme di Merano, indagini tra il personale

La direttrice Stifter: «Emerse irregolarità in occasione di controlli interni Per questo abbiamo segnalato i casi alle forze dell’ordine e alla magistratura»


di Giuseppe Rossi


MERANO. Il teatro di questa vicenda è il centro termale, gestito dalla società per azioni a capitale quasi interamente provinciale. La storia è una di quelle che nessun datore di lavoro si augura di dover mai affrontare nella sua storia professionale. I fatti, in queste settimane, sono oggetto delle indagini dei carabinieri e del pubblico ministero a cui sono state affidate. Obiettivo è quello di appurare fino in fondo cosa sia accaduto e se le persone che ne sono coinvolte abbiano effettivamente compiuto gli atti dei quali sono accusate. "A seguito di irregolarità emerse in occasione di controlli interni - spiega la direttrice di Terme Merano Adelheid Stifter - l'azienda che dirigo ha chiesto l'intervento delle forze dell'ordine. Attualmente, con l'ausilio degli organi giudiziari, sono in corso dei chiarimenti di tipo giuridico".

Di più la direzione della società inhouse non vuole dire, tanto la cosa appare delicata. Ma di quali fatti gravi che si sarebbero verificati dentro uno degli svariati reparti di Terme Merano stiamo parlando? Fatti gravi al punto da provocare il licenziamento di due dipendenti?

Nessuno ufficialmente, nè il personale, ne rappresentanti sindacali, ne direzione aziendale vogliono dire di più. Eppure a Merano il mormorio in questi ultimi due mesi è diventato quasi assordante, al punto che qualcuno sostiene che sia in atto una sorta di congiura del silenzio. La vicenda gira attorno a questione di quattrini, forse anche legata agli incassi che nei diversi reparti, tra i quali si sviluppa il business della società termale, vengono realizzati.

Soldi che in qualche modo sarebbero spariti o forse gestiti in maniera non confacente rispetto alle direttive aziendali. Una serie di controlli interni, hanno evidenziato che qualcosa non andava, forse qualche conto non pareggiava, e a quel punto, tanto più in presenza di una società a capitale provinciale, sono scattate le segnalazioni alle forze dell'ordine. Un chiaro sospetto su chi potrebbe esserci dietro le anomalie riscontrate, le Terme lo hanno, prova ne sia che ancora nel mese di gennaio sarebbero scattati due provvedimenti di licenziamento nei confronti di due dipendenti. A muoversi però, non è stata solo la società termale con la segnalazione alle forze dell'ordine: anche chi viene accusato delle irregolarità ha deciso di rivolgersi a uno studio legale per difendere i propri interessi e forse anche per cancellare ogni sospetto. Inutile dire che solo l'autorità giudiziaria a fine indagini potrà appurare se e quando il reato ci sia stato e in caso affermativo la sua entità.

"Ci dispiace - conclude la direttrice di Terme Merano di fronte alla richiesta di maggiori informazioni - non poter fornire altri dati, ma per proteggere la sfera privata delle persone potenzialmente coinvolte e per salvaguardare gli interessi di Terme Merano, non rilasceremo altre dichiarazioni fino alla conclusione dell'iter giudiziario. Noi abbiamo piena fiducia negli organi ai quali ci siamo rivolti".













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