Solland, Natale buio «La nostra situazione ormai è disperata»

Rabbia e rassegnazione nelle parole di Paolo Fara, della Rsu «Pugliese non ci paga e la fabbrica è destinata a chiudere»


di Ezio Danieli


MERANO. Un altro Natale in un clima, diffuso, di disperazione. E di rabbia, oltre che di rassegnazione. Alla Solland Silicon la situazione non accenna a sbloccarsi. «I precedenti non incoraggiano certo ad essere fiduciosi - dice Paolo Fara, neo componente della Rsu - Troppe le promesse finora fatte e tutte non mantenute. Siamo, un'altra volta, in mezzo ad una spirale senza fine. La fabbrica è destinata a chiudere. L'unico problema è che non sappiamo ancora quando. Questa situazione crea preoccupazione, apprensioni e tanta rabbia in ognuno di noi».

Non c'è una via d'uscita?

«Non la intravedo proprio, perché Pugliese non ha i soldi per pagarci».

E quindi?

«Le strade che ci restano da percorrere sono l'avvio della procedura per il mancato pagamento, oppure l'avvio della procedura fallimentare o, altra soluzione, la richiesta di annullare l'atto di compravendita fra la SunEdison e la Solland Silicon. Tutte fasi decisamente lunghe».

Resta la possibilità di ricorrere alla mobilità...

«Ma Pugliese non la vuole. E questo comporta, per noi, un ulteriore problema».

Che idea s’è fatto di Pugliese?

«È bravo con le parole. Fa promesse che poi non mantiene. Il problema di fondo è che la SunEdison, cedendogli un anno fa il reparto di policristallo, ha innescato la situazione che ci ha portato allo stato attuale delle cose. Non ci sono prospettive, questa è la realtà delle cose».

Cosa significa trascorrere le festività di Natale in questo modo?

«Significa dire di no ai desideri delle figlie, significa non poter pagare il mutuo della casa, significa anche non essere considerati dipendenti di un'azienda cui abbiamo dato tanto. Lo stato attuale è un misto di disperazione e di rabbia che riguarda ognuno di noi».

I guai, già evidenti, sembrano destinati a peggiorare.

«È proprio così. Non c'è limite al peggio. Perché oramai è scattata una spirale nella quale siamo costretti sempre a rincorrere ciò ci spetta di diritto».

Le alternative sono soltanto abbozzate. Di certo, per il futuro, non c'è nulla.

«Oramai la chiusura della Solland Silicon è sicura. I creditori di Pugliese continuano ad avviare azioni legali nei suoi confronti, la stessa SunEdison gli ha fatto notare, durante l'incontro al ministero di Roma, la sua insolvenza. Peggio di così non poteva proprio finire la nostra situazione».

Sono arrivati solamente pochi spiccioli, il 24 dicembre, ai dipendenti della Solland Silicon di Sinigo. È stato saldato quanto spettava loro del settembre scorso. Massimo Pugliese, il titolare della fabbrica di policristallo, si sarebbe limitato a versare una parte di quanto aveva detto di fare entro la vigilia di Natale. Non risulta abbia pagato quanto pattuito al ministero allo Sviluppo sociale dove era stato firmato un verbale d'accordo secondo il quale entro il 24 avrebbe versato a ogni dipendente la somma di 1.500 euro. I sindacati nutrono dubbi che il pagamento sia avvenuto entro la vigilia di Natale.

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