Spara alla ballerina e inscena un agguato

Arrestato Fabio Liggieri, titolare del Kardia: il colpo di pistola a Rencio. Poi ha portato la donna davanti al night ai Piani e inventato l’aggressione


di Susanna Petrone


BOLZANO. Dopo aver chiuso il “Kardia” all’alba, Fabio Liggieri, titolare del locale, ha accompagnato a casa due ballerine del night, che vivono in via Rencio 17. Una volta entrati in casa, l’uomo ha tirato fuori la pistola, per mostrarla alle ragazze. Poi, all’improvviso, è partito il colpo. Accidentalmente, dice lui. Il proiettile ha trapassato la caviglia destra di una delle due ballerine, ferendola seriamente. Si tratta di una romena di 27 anni. Ma invece di chiamare subito l’ambulanza, Liggieri ha ripulito il sangue, è tornato con le due donne al locale e poi si è inventato una storia di agguati e vendette, come non se ne erano mai sentite a Bolzano: «Venite - ha detto Liggieri al 112- una mia ballerina è stata colpita da un’arma da fuoco. Mentre chiudevamo il night, una Mercedes nera si è avvicinata e ha sparato». Ma perché raccontare una bugie, alla quale sin da subito nessuno ha creduto? Semplice: l’arma era detenuta illegalmente. Fabio Liggieri, 33 anni, titolare del night “Kardia” è stato dunque arrestato per detenzione illegale d’arma da fuoco, lesioni personali aggravate e simulazione di reato. Ma ecco i fatti.

Ore 8.30. Al centralino dei carabinieri arriva una chiamata dal cellulare del noto ex pugile bolzanino Fabio Liggieri. Da alcuni anni ha cambiato mestiere: gestisce il night-club “Kardia”di via Macello. L’uomo parla di una sparatoria. Dice che una delle sue ballerine è rimasta ferita. Immediatamente, giungono sul posto i carabinieri del nucleo investigativo di Bolzano, coordinati dal capitano Davide Perasso e dal colonnello Andrea Rispoli, così come gli agenti della squadra mobile, di Giuseppe Tricarico.

La ballerina romena viene trasportata d’urgenza all’ospedale San Maurizio di Bolzano. Viene sottoposta ad un delicato intervento. Non è ancora chiaro se potrà mai più camminare senza zoppicare. Carabinieri e poliziotti, invece, portano in caserma il titolare del locale notturno e la seconda ragazza. Entrambi iniziano a parlare di una fantomatica Mercedes nera. Mentre chiudevano il night, il conducente avrebbe sparato un colpo, per poi fuggire. Ma i due “testimoni oculari” si contraddicono più volte. E poi c’è poco sangue sul marciapiede.

Ore 11. Gli esperti della scientifica dei carabinieri e della polizia iniziano a prelevare campioni delle poche gocce di sangue trovate davanti al locale. Gli inquirenti sono tutti perplessi: sembra sangue vecchio, sangue di qualche rissa precedente. Ed, infatti, si scoprirà che avevano ragione gli uomini della scientifica. Non solo: le telecamere del night, ma anche della banca vicina, non hanno ripreso nessuna vettura nera.

Ore 16. Fabio Liggieri, torchiato nella caserma dei carabinieri di via Dante, crolla. Ammette tutto. Possiede una pistola “Walther P88”. La detiene illegalmente. Gli è scappato un colpo, mentre mostrava alle ragazze l’arma. Una smargiassata. «Non l’ho fatto apposta», dirà agli investigatori. A casa sua, intanto, a Lana, viene trovato anche un fucile. Le armi vengono sequestrate. Gli uomini della scientifica tornano al night, altri agenti vanno in via Rencio 17. Ci sono i vicini di casa da sentire. La ballerina rimasta illesa mostra il punto dove è avvenuto l’incidente. Con il luminol vengono rilevate macchie di sangue. Liggieri, infatti, aveva fatto ripulire il pavimento. Ma non è tutto: all’interno del locale notturno gli investigatori hanno trovato in un muro un altro proiettile. L’ex pugile non può fare altro che ammettere, che gli era già successo alcuni mesi fa. Ma quella volta, fortunatamente, non aveva ferito nessuno. Ora è in carcere.

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