Il caso della Regione Veneto 

Specializzandi, il no dei medici

Bolzano. Aveva creato interesse nei giorni scorsi in Alto Adige la delibera con la quale la Regione Veneto dava il via all’assunzione ed alla formazione di 500 giovani laureati non specializzati....



Bolzano. Aveva creato interesse nei giorni scorsi in Alto Adige la delibera con la quale la Regione Veneto dava il via all’assunzione ed alla formazione di 500 giovani laureati non specializzati. Assessorato ed Asl intravedevano un importante spiraglio anche per l’assunzione dei medici secondo il “modello austriaco” che il ministero ha appena stoppato e che l’Anaao ha sempre definito illegittimo. Nel resto d’Italia - infatti - non si può fare ma l’Alto Adige lo ha reso fattibile con una legge provinciale ed assume così neolaureati senza specialità per fronteggiare la cronica carenza di personale. Li assume col patentino di bilinguismo C1 (ex A) e decide di formarli in loco. E la delibera della Regione Veneto - che dava il via all’assunzione ed alla formazione di 500 giovani laureati non specializzati - per fronteggiare la cronica carenza di medici - è stata stoppata dagli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri del Veneto. Gli Ordini ricordano in una nota che è compito fondamentale dell’Università «provvedere alla specializzazione del medici neolaureati e che eventuali master e corsi post specialità da parte della Regione Veneto debbono essere preparati in accordo con le strutture universitarie e gli ordini professionali. A carenze straordinarie, cioè fuori dalla realtà ordinaria, servono interventi straordinari, ma questo non giustifica la messa in discussione dei canali formativi istituzionali». Gli Ordini affermano infatti di apprendere con stupore che la delibera della Regione sull’assunzione e formazione di 500 giovani laureati non specializzati «sia stata preparata e promulgata senza contattare l’Università di Padova e di Verona».













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