Sponsorizzazione Ae, tutti condannati

Pietro Calò risarcirà 140 mila euro, 30 mila a testa i sindaci Spagnolli e Januth


Mario Bertoldi


BOLZANO. La sponsorizzazione dell'Azienda Energetica di Bolzano e Merano ai campionati mondiali di atletica «under 18» svoltisi a Bressanone nel luglio di tre anni fa costa cara all'ex amministratore delegato di Ae Pietro Calò. La Corte dei Conti lo ha riconosciuto responsabile al 70 per cento del danno erariale arrecato alle casse pubbliche. Assieme a lui sono stati condannati anche i sindaci di Bolzano e Merano (Luigi Spagnolli e Günther Januth) riconosciuti responsabili nella misura del 15 per cento a testa. Il presunto danno erariale contestato dalla Procura era pari alla sponsorizzazione decisa dall'Azienda energetica e cioè 200 mila euro. La condanna decisa dalla Corte dei Conti si trasforma dunque in un obbligo di risarcimento da parte di Pietro Calò (difeso dal professor Marcello Fracanzani) per 140 mila euro, da parte dei due sindaci per 30 mila euro a testa. In sentenza i giudici contabili non sembrano accogliere in pieno l'impostazione del procuratore regionale Robert Schülmers che aveva parlato di vera e propria sovvenzione arbitraria (e non di sponsorizzazione) decisa tramite l'Azienda energetica per aggirare i limiti d'azione delle amministrazioni comunali di Bolzano e Merano. Ma per gli avvocati di difesa e gli amministratori sotto accusa è una magra soddisfazione perchè i giudici arrivano ugualmente a considerare illegittima la sponsorizzazione dell'evento sportivo. La condanna al risarcimento è la conseguenza diretta. Tutte le parti (compreso il sindaco di Bolzano difeso dall'avvocato Enrico Bertorelle) hanno già annunciato ricorso al secondo grado di giudizio, davanti alle sezioni unite della Corte dei Conti a Roma. In sentenza non trova però conferma la tesi secondo la quale, posto che la sponsorizzazione di 200 mila euro non avrebbe dovuto essere concessa, il denaro speso avrebbe potuto essere compreso negli utili da ripartire a favore delle casse comunali di Bolzano e Merano nell'ambito del bilancio comunale. Trattandosi di una società per azioni - rilevano in sentenza i giudici contabili - non è detto che i soldi in questione avrebbe dovuto essere riversati nel bilancio dei due Comuni ma avrebbero potuto essere utilizzati per altre iniziative. Nella sostanza, comunque, la sponsorizzazione o sovvenzione non fu un atto legittimo e per questo tutti gli amministratori coinvolti sono stati ora condannati. La sentenza ha anche confermato che la posizione processualmente più pesante era quella dell'ex amministratore delegato Pietro Calò, che firmò il contratto nell'aprile del 2009. Più defilata, invece, la responsabilità in capo al sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli che era sempre stato indicato come uno dei grandi promotori dell'iniziativa. Nella ripartizione del danno erariale da rifondere alla pubblica amministrazione la Procura era stata, nelle sue richieste, molto più severa nei confronti del sindaco di Bolzano per il quale era stato individuato un livello di responsabilità alla pari di Calò nella misura del 40 per cento a testa (ed il restante 20 per cento da imputare al sindaco di Merano). In realtà, come detto, i giudici contabili hanno ritenuto fortemente responsabile della sponsorizzazione l'ex amministratore di Ae Pietro Calò che firmò il contratto di sponsorizzazione, assumendosi - ovviamente - piena paternità della scelta presa.

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