Statistiche: l'Alto Adige va nonostante la crisi

Gli indicatori economici sono quasi tutti negativi rispetti al 2008, ma nettamente migliori rispetto al resto d'Italia



BOLZANO. Nonostante la crisi, l'Alto Adige ha retto bene. È quanto emerge dall'annuario statistico dell'Astat presentato dal presidente della Provincia Luis Durnwalder. Dalla pubblicazione di oltre 500 pagine esce la fotografia dell'Alto Adige riferita al 2009, l'anno nero della crisi: cifre e grafici descrivono molto dettagliatamente la vita sociale ed economica della provincia.

Gli indicatori economici sono quasi tutti negativi rispetti al 2008, ma nettamente migliori rispetto al resto d'Italia e a Paesi forti come Austria e Germania. Il prodotto interno lordo pro capite scende da 35 mila a 34,4, ciononostante è il dato migliore se confrontato al resto dei Paesi Ue. Calano gli investimenti (-7,5%) e aumenta l'inflazione (+0,9% a Bolzano).

Ma dal raffronto con l'Alto Adige di 25 anni fa, quando l'annuario statistico è uscito per la prima volta, emerge una provincia molto più ricca: gli sportelli bancari sono quasi raddoppiati (415) e il numero delle auto in circolazione è aumentato dell'80% (341 mila).













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