Stelvio per bikers: tra freddo e neve la carica dei 1.700

Percorso ridotto, in cima sono caduti trenta centimetri. Il Bike Day del Parco sorride al plotone di temerari


di Ezio Danieli


PRATO ALLO STELVIO. Sono stati quasi 1700 - per la precisione 1671 - i ciclisti, amatoriali nel senso più puro e “stoico” del termine, che ieri, nonostante il freddo e la neve, hanno affrontato la salita verso Passo Stelvio per il tradizionale BiKe Day proposto dal Parco nazionale.

Il numero di chi ha pedalato sul versante svizzero non è ufficiale ma pare che anche lì siano stati più di duecento mentre nessuno ha scalato il versante lombardo: alle 6.30, dopo un accurato sopralluogo in zona, la strada è stata dichiarata inagibile visti i 30 centimetri di neve sul passo.

“Attacco” ai mitici tornanti in formato ridotto anche sul versante altoatesino: verso le 6, dopo un sopralluogo del sindaco di Stelvio e dell'apposita commissione, la seconda parte della mitica strada è stata dichiarata inagibile per pericolo di caduta valanghe. E così i 1671 che comunque si sono messi in sella hanno pedalato fino alla località Sottostelvio, praticamente a metà della scalata dove poi inizia il “muro” di tornanti. E dove la fatica inizia a farsi sentire.

La temperatura, fra Spondigna e Sottostelvio, non è mai stata sopra i 10 gradi. Fra uno scroscio di pioggia e qualche fiocco di neve, i ciclisti non si sono risparmiati. Fra loro anche famiglie con bambini al seguito, tutti con un abbigliamento più simile a quello di uno sciatore che a quello di un ciclista.

ono stati presi d'assalto i punti di ristoro sistemati lungo due tornanti; lo stesso è accaduto all'albergo di Sottostelvio dove è stata una vera e propria caccia alle bevande calde. Prezioso il contributo di un gruppo di agricoltori di Montechiaro che ha offerto caffè caldo e toast.

Insomma una giornata da tregenda, caratterizzata soprattutto dal freddo, quasi una beffa per i ciclisti dopo le temperature soffocanti dei giorni scorsi e con il mito della salita fino al Passo forzatamente rimesso in... attesa. Ma l’occasione non mancherà: il prossimo anno il Parco nazionale - che ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alla manifestazione - ci riproverà. Sperando che il sole dia quel contributo determinante che purtroppo è mancato.

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