Stocker declassa Vipiteno e San Candido

L’assessore resiste alle bordate dei colleghi Svp: «Questo è il mio piano. Se non piace mi diano 53 milioni in più l’anno»


di Valeria Frangipane


BOLZANO. Finalmente la Riforma. Sapevamo che Martha Stocker era di ferro, l’unica in grado di cambiare il volto di una provincia che si permette 7 ospedali ed una sanità da 1 miliardo e 300 milioni di euro l’anno. E l’assessore non ha deluso. Nonostante le bordate spaventose dell’Svp, che non vuole toccare ospedali e bacini di voto, e che le intima di ritirare la Riforma e ripensarla perchè così è inaccettabile, da pusterese doc va avanti e declassa l’ospedale di San Candido e quello di Vipiteno. Un coraggioso doppio dolore. Via i punti nascita e lento depotenziamento di tutti i reparti. Gli ospedali si trasformano in day hospital che chiudono la notte. Ed è chiarissimo a tutti come questo sia il primo passo verso un ripensamento ed un riposizionamento totale dei due nosocomi. «Non possiamo fare altro. O abbiamo questo coraggio o la politica mi deve dare 53 milioni di euro in più ogni anno. So che una parte del mio partito, la Svp, non è d’accordo... vedrà che fare. Per me questa Riforma è irrinunciabile». Il direttore amministrativo dell’Asl, Marco Cappello, parla di «una donna da ammirare per coraggio e caparbietà». Adesso vedremo cosa succederà, certo è che il presidente, Arno Kompatscher, che combatte a fianco della Stocker, avrà i suoi problemi a far digerire all’Svp una Riforma che in periferia farà perdere voti.

La riorganizzazione vede Silandro mantenere i punti nascita (troppo lunga, per una partoriente, la strada tra Malles e Merano... deve restare un punto intermedio) e Chirurgia e Ortopedia trasformarsi in day hospital senza più letti.

Nessuno aveva mai osato tanto. L’ex assessore Otto Saurer, che nei tempi in cui la nostra sanità era in generale di grande qualità, l’aveva detto: «Non ci possiamo più permettere sette ospedali». Il suo successore, Richard Theiner, non ha neanche provato a toccarli. Il problema - pesantissimo - è scoppiato nelle mani della Stocker. I soldi non ci sono ed il budget più che importante che la Provincia mette in campo non basta. A questo punto la scelta è una sola: tagliare. I tagli per il Comprensorio di Bolzano puntano all’accorpamento tra day hospital e day surgery, alla razionalizzazione delle cure sub-intensive ed ad un controllo interno dei singoli reparti per razionalizzare il più possibile. Altra questione bollente. Previste novutà sulla tanto attesa Riforma del Territorio che dovrebbe sgravare il superlavoro del San Maurizio, soprattutto al Pronto Soccorso ed in Medicina. Prevista - anche - una riorganizzazione della Guardia medica che dovrà funzionare - ovviamente per i casi meno gravi - da alternativa al Pronto soccorso.

Altro punto bollente: i Comprensori. I sindacati ne chiedono da sempre l’abolizione. Oggi la Stocker ne annuncerà il depotenziamento. I vertici dell’Asl sono concordi nel pensare come non sia possibile che le linee guida delle Direzione rimangano lettera morta.

Il direttore dell’Asl - Andreas Fabi - ha spiazzato tutti spiegando che i direttori potrebbero anche lavorare a rotazione. Come dire che se sposto tizio dal tal luogo e lo metto altrove, non potrà più difendere sempre lo stesso orticello. Parole, quelle di Fabi, che hanno scatenato il toto-direttore. C’è già chi vede Umberto Tait, direttore del Comprensorio di Bolzano - risistemare il Tappeiner di Merano - e Siegfried Gatscher - oggi a Bressanone - riorganizzare il San Maurizio. E ancora chi vede Walter Amhof (oggi a Brunico) trasferito a Bressanone e Irene Pechlaner (oggi a Merano) a Brunico. «Ci giocheremo le poltrone ai dadi», spiega sorridendo Fabi. Una possibilità che non piace ai medici che si aspettano una riorganizzazione del Territorio seria, in grado di sgravare dal superlavoro Bolzano e che temono l’arrivo di un normalizzatore. Ogni dubbio verrà sciolto oggi dalla Stocker che presenterà anche ai sindacati la sintesi di quanto deciso dai quattro gruppi di lavoro, incaricati a maggio scorso di ridisegnare il profilo della sanità nostrana, che hanno sottoscritto 105 proposte. E si parlerà anche di prestazioni e costi.













Altre notizie

Attualità