Stocker fa muro: «Niente dati ai medici»

La giudice ha cercato di mediare sullo studio Pasdera: ok dell’Anaao e di Fabi ma è arrivato il no dell’assessore al telefono


di Valeria Frangipane


BOLZANO. Niente da fare. La politica non vuol consegnare ai medici lo studio Pasdera che fotografa la situazione costi-benefici dei sette ospedali. La questione è emersa con estrema chiarezza ieri, davanti al giudice del lavoro Eliana Marchesini. Nelle scorse settimane Claudio Volanti e Paolo Bernardi, i vertici del sindacato Anaao, avevano deciso - vista l’impossibilità di farsi consegnare il dossier - di portare l’Asl e l’assessorato in Tribunale. Tra i testimoni portati dai medici in aula ieri c’era lo stesso esperto di economia sanitaria Alberto Pasdera «i dati non sono sensibili - ha detto - nelle Aziende del resto d’Italia sono stati pubblicati senza drammi ... non capisco il problema che avete in Alto Adige...». La parola è quindi passata all’ex primario di Neurologia Rudolph Schönhuber ed al radiologo dell’ospedale di Bolzano, Gûnther Schifferle: «Noi? Siamo obbligati a riorganizzare il lavoro in base ad un budget imposto e legato ai costi standard di Pasdera». Quindi la Marchesini ha avanzato una proposta conciliativa. Domenico Laratta - legale dell’Anaao insieme a Francesco Caroleo e Paolo Rosa - spiegano che la proposta è stata accettata dal sindacato ed in un primo momento anche dal direttore dell’Asl, Andreas Fabi. «Poi quando è stato chiarito che i dati da fornire avrebbero dovuto essere divisi per reparto, Fabi ha chiesto prima di poterli fornire senza la specifica, poi, quando ha capito che non era possibile, ha chiesto al giudice di potersi consultare al telefono con l’assessora». E’ quindi uscito dall’aula ed è rientrato spiegando che la Stocker non era d’accordo. La decisione sta tutta nelle mani della Marchesini.

Così l’avvocato Rosa: «I testimoni sono stati concordi nell’evidenziare la valenza strategica dei dati e l’assenza di dati sensibili, siamo più che fiduciosi». Così Caroelo: «La politica ha scelto di delegare la faccenda alla magistratura». Marco Cappello, direttore amministrativo dell’Asl precisa che «era stato raggiunto l'accordo di fornire delle cosiddette "schede di sintesi" per ogni reparto (un centinaio circa), ma poi il sindacato ha voluto anche dei “drg” (dati per prestazione) specifici, con tanto di riferimento concreto al tipo di prestazione, atto a consentire proprio quell'odioso confronto tra medici ed ospedali che noi vogliamo evitare, e qui la trattativa si è arenata».

Pasdera in assessorato.

Uscito dal Tribunale, è corso in assessorato per la conferenza organizzata dalla Stocker su «Governance clinica con il confronto dei costi standard». Tra i relatori Adriano Lagostena, direttore dell'Ospedale Galliera di Genova e Markus Marsoner, direttore della Ripartizione per il controllo di gestione. L’esperto - a margine - su precisa domanda ha risposto che lo studio non va secretato: «Se fossi nell’Asl farei così... prenderei per esempio i chirurghi e glielo presenterei. Con qualcuno in grado di spiegare i dati». Ieri però davanti ad una sala piena sono arrivate risposte deludenti. Così la Stocker: «Lo studio è un sistema validissimo per implementare una politica sanitaria intelligente». Ma il sindaco di Silandro, Dieter Pinggera, sceso a Bolzano nella speranza di conoscere i dati del suo ospedale, è rimasto deluso: «Ci interessavano i dati 2013 che purtroppo non ci sono stati forniti». Il primario di Neonatologia del San Maurizio, Hubert Messner, ha visto in faccia Pasdera per la prima volta: «Sono anni che ci incombe sulla testa la spada di Damocle del suo studio. Ricordo, comunque sia, che gli ospedali con “drg” complessi sono sottostimati e penalizzati e questo non è corretto». Intervenuto nella discussione anche il direttore del Comprensorio di Bolzano, Umberto Tait: «Non siamo finanziati per prestazioni. Voi esperti lo trovate adeguato?». Così Lagostena: «No, questo sistema di finanziamento è arcaico. Questo è un limite».













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