Stocker: taglieremo anche in periferia

L’assessore ammette i costi alti del personale e liste d’attesa un po’ lunghe. «La riforma? Va approvata entro l’anno»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. «Entro l'anno vorrei concludere la discussione sulla riforma sanitaria e arrivare all'approvazione, tagli compresi»: Martha Stocker, bersagliata da settimane dalle critiche dell’opposizione ma anche dalle proteste dei valligiani, tira dritto e traccia la strada. Poco importa se lo studio Pasdera, almeno per ora, resterà chiuso in un cassetto. L'assessore provinciale alla sanità ammette che per alcune visite specialistiche i tempi di attesa «sono un po’ lunghi» e anche «che i costi del personale sono alti rispetto alle regioni limitrofe».

Assessore a San Candido e Silandro l'hanno accolta con le candele... che effetto fa?

«Mah, io cerco di portare avanti questa riforma. Con l'energia che serve. Il fatto che i residenti si identifichino nelle strutture ospedaliere è positivo. Vuol dire che in questi anni ne hanno apprezzato la qualità e i servizi offerti».

Quali ospedali deve ancora visitare?

«Sono rimasti Bressanone, Brunico e Vipiteno. E lì farò tutti entro questa settimana».

In Alta val d'Isarco il clima sarà rovente. Il punto nascite sè a rischio taglio...

«A Vipiteno la discussione sarà sicuramente vivace ma sono pronta. Come lo ero a San Candido o a Silandro».

E a Bolzano, dove sono previsti tagli nonostante si tratti della struttura più efficiente?

«Al San Maurizio ho spiegato che in alcuni reparti si potrebbe tagliare fino al 23%. Non vogliamo intervenire solo in periferia. Sarà una riforma bilanciata».

Ma non ha detto in quali reparti ci sono le inefficienze e si superano i costi standard...

«E non intendo comunicarlo fino a quando discuteremo della riforma. Non ha senso rendere pubblico lo studio Pasdera e scatenare una guerra tra reparti e ospedali. Sarebbe il modo per affossare questa riforma, necessaria per tanti motivi».

Molti dicono che lei voglia andare fino in fondo perché non si ricandiderà nel 2018...È davvero così?

«E chi l'ha detto? Avete così tanta voglia di liberarvi di me? In questo momento l'unica domanda che mi faccio è come sia possibile adottare un sistema valido per il bene della sanità altoatesina. E ci sto provando con tutte le mie forze. Ci credo davvero».

Anche se deve resistere alle fronde interne al suo partito?

«Il tema è delicato e va affrontato con metodo. Sentendo il personale dei nostri ospedali ho raccolto suggerimenti di cui farò tesoro. I dipendenti saranno il cuore della nostra riforma».

Ma i dati del «Pasdera» quando saranno resi pubblici?

«Nel 2015 e saranno presentati proprio dal professor Pasdera, docente a cui si sono rivolte molte altre regioni dell’Italia settentrionale anche per far quadrare i conti. Renderemo noti anche i dati ambulatoriali».

Assoimprenditori, cifre alla mano, ha dimostrato che il personale della sanità altoatesina costa molto di più di quello veneto o lombardo. Perché?

«È vero, ma non quando dicono loro. In parte per l'indennità di bilinguismo e in parte per i contratti più ricchi che si facevano in passato, prima che venisse riconosciuta ai medici la possibilità di visitare i pazienti oltre alla normale attività ospedaliera».

Le liste d'attesa, per alcune visite specialistiche, sono lunghe. E in questo giorni sono partiti i controlli del Ministero..

«Già, ma abbiamo riconosciuto ai pazienti un'indennità di 50 euro qualora non riescano ad essere visitati in ospedale in tempi brevi. Per le urgenze si aspetta pochissimo».

Informatizzazione e messa in rete degli ospedali. Anche qui si potrebbe fare di più.

«Ci stiamo lavorando».

La sua riforma passerà?

«Finito il giro degli ospedali tireremo le somme. Ma entro l'anno dobbiamo decidere».

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