Stranieri in Alto Adige? L’8,9% del totale 

I residenti sono 46.794: leggero aumento rispetto all’anno precedente (340 unità), legato al numero delle nascite


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Gli stranieri in Alto Adige sono 46.794 e sfiorano il 9% della popolazione. Lo 0,7% in più rispetto ad un anno prima (340 persone), legato al saldo naturale positivo, mentre il saldo migratorio è negativo. Più della media italiana (8,3%) e della regionale (8,8%) ma meno di quella tirolese che arriva al 15% e che spiega molto di quello che accade anche nel resto della vicina Bundesrepublik. Ma solo Bolzano ne ospita un terzo: 15.315. Altro numero che racconta abbastanza delle ansie municipali. Ma che tuttavia non è il più alto: chiedere a Salorno col 24,6%, a Fortezza (24,6%) o a Ponte Gardena (15,5%). Poi ci sono gli immigrati che sbarcano e lo fanno, negli ultimi anni, con una intensità che spesso ne amplifica l’impatto. Per dire: Bolzano è la provincia italiana con la minore presenza di immigrati ospitati, solo l’1% (1.504 contro i 176.523 censiti, ma poi ci sono i "fantasmi"...).

Va notato che la Lombardia, che presenta il più alto tasso di persone accolte, è al 13% del totale. Inoltre la provincia di Bolzano (con Aosta) risulta essere la realtà con una certa pigrizia nell’adottare lo Sprar. Questo hanno raccontato ieri, e molto di più, i ricercatori che hanno pubblicato il «Dossier statistico nazionale sull’immigrazione 2017» (rapporto provinciale a cura di Fernando Biague e Matthias Oberbacher col coordinamento di Salvatore Saltarelli). Eppure nella narrazione dei social e nella percezione diffusa sembriamo sotto assedio. «Ecco perchè servono i numeri e la loro precisione - ha chiosato Philipp Achammer - utili a ragionare sui fatti e non sulle emozioni». E poi ha elencato le nuove strategie d’approccio provinciali di fronte all’accoglienza: integrazione a livello linguistico, istruzione scolastica per offrire più qualificazione e proposte per ottenere occupazione.

«Abbiamo molto ancora da fare - ha aggiunto l’assessore provinciale - ma occorre che ci sia anche la volontà degli immigrati di aderire ai programmi. Che a volte non c’è, come sono un’emergenza gli abbandoni scolastici e ai corsi di integrazione». Scenari complessi. Ma che le cifre aiutano a decodificare. Le nazionalità, ad esempio. Gli albanesi, qui, costituiscono la prima collettività. La seconda, se si escludono i tedeschi, sono i marocchini (7,4% degli stranieri), poi i pachistani e i romeni. Per raccontare la nuova Bolzano che si annuncia, da notare che sono di 135 Paesi diversi i cittadini stranieri che ci vivono. Altro numero importante: in Italia la nazionalità più presente è la rumena e la religione quella cristiana (tanti ucraini e sudamericani), solo seconda la musulmana (" e quindi, magari, non è un’invasione" ha commentato una delle ricercatrici). Ma questi ultimi, ecco forse spiegata la "percezione", rivelano più difficoltà ad integrarsi per via di lingua e usi. In Alto Adige, altro dato illuminante, c’è una prevalenza di genere delle donne (53,1%). Mentre nel mercato del lavoro crescono gli stranieri in tutti i settori. Soprattutto l’alberghiero, seguito dal commercio. In quello domestico/famigliare sono aumentati i dipendenti (leggasi badanti e di servizio): 5404 con un incremento nell’anno del 3,5%. Ma il dato che più conferma che la ripresa è iniziata è quello del comparto edilizio, dove gli stranieri, seguendo la tendenza più generale rilevata anche l’altro ieri dall’Ipl, sono aumentati nella percentuale del 4,1. Un rapporto che pone Bolzano e il suo territorio dentro la problematicità dei nuovi flussi ma anche fuori, o in penombra, rispetto ad una narrazione costantemente emergenziale. Mentre il dato nazionale racconta di un Paese in trasformazione. Infine, le scuole. Secondo l’Astat, il numero di alunni iscritti nelle scuole della provincia nell’anno 2016/2017 ammonta a 81.254 unità. Questo dato include 9.174 alunni stranieri, che incidono per l’11,3% della popolazione scolastica totale. 2.295 frequentano la scuola per l’infanzia, 3.410 la scuola elementare, 1850 la scuola media e 1.619 la scuola superiore. 4.392 sono iscritti a scuole di lingua italiana, 4.609 di lingua tedesca e 172 di lingua ladina.













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