Struttura per bimbi, alla gara a S.Giacomo una sola cooperativa

La gestione assegnata ancora a Casa bimbo-Tagesmütter Alla fine dell’anno allora il Comune indirà un nuovo appalto


di Bruno Canali


LAIVES. Sarà la cooperativa sociale onlus Casa bimbo-Tagesmütter a gestire la micostruttura “Kitas”, per i bambini, di San Giacomo. Per la cooperativa di fatto è una continuazione del rapporto che già aveva con l'amministrazione comunale di Laives e il rinnovo del contratto è arrivato a seguito della gara d’appalto indetta, alla scadenza del termine, dalla giunta comunale. Con un importo a base d'asta di 115mila euro, erano state invitate a fare offerte sette cooperative del settore: la onlus Casa bimbo-Tagesmütter, la Coccinella di Bolzano, la Consis di Bolzano, la Popele di Merano, la Die Kinderfreunde Südtirol di Brunico, la Babycoop di Bolzano e la Tagesmütter, sempre di Bolzano. A questo invito però ha risposto, presentando un'offerta di 113.850 euro dal primo marzo al 31 dicembre di quest'anno, solamente la cooperativa sociale onlus Casa bimbo- Tagesmütter di Bolzano, che già gestiva la microstruttura di San Giacomo, e così si è aggiudicata l'incarico.

Unica differenza rispetto alle intenzioni iniziali della giunta riguarda proprio il periodo di gestione, perchè all'inizio si prevedeva di affidarla fino a dicembre 2016 mentre ora, come indica la delibera di giunta, si va fino a fine anno e poi verosimilmente bisognerà indire una nuova gara.

Casa Bimbo-Tagesmütter gestisce di fatto la microstruttura “Kitas” (ha sede sopra la farmacia Bertazzoni, in centro) dal 2006 e da allora rappresenta un riferimento per le famiglie con bimbi piccoli. La capienza nominale è di circa 20 posti, anche se però, grazie alla flessibilità negli orari che si adattano il più possibile alle esigenze delle famiglie, ne può offrire qualcuno di più e infatti, come aveva spiegato Stefania Badalotti, la presidente della coop, in questo periodo gli iscritti sono una trentina.

«Rispetto al passato - aveva aggiunto la presidente - quest'anno registriamo molte meno richieste ed è anche questo un segnale tangibile della crisi. Succede ad esempio che chi ha perso il lavoro magari si improvvisi baby sitter in casa o da amiche e anche chi porta da noi i figli vediamo che ha abbassato drasticamente le ore di permanenza nella microstruttura, in modo da spendere il minimo indispensabile».

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