Studenti bolzanini in Vaticano a cantare per il Papa

Sono della terza F della scuola media « von Aufschnaiter» Si è rivelata decisiva la mediazione di un prete-amico


di Daniela Mimmi


BOLZANO. Sono in 24, tra studentesse e studenti, e hanno tutti due grandi passioni in comune: la musica e il canto. Il loro sogno, e il sogno di tutti quelli che amano cantare, è quello di esibirsi nella più grande, più bella, più famosa cattedrale del mondo: il Vaticano. Il secondo sogno è quello di esibirsi a Montecitoro, davanti al pubblico privilegiato di ministri e deputati. Sembra un sogno irrealizzabile che solo i ragazzini possono avere, e invece loro ce l'hanno fatta. I 24 studenti della 3°F della Scuola Media in lingua tedesca von Aufschnaiter, con indirizzo musicale, partono domenica 2 aprile mattina presto per Roma per cantare in due luoghi prestigiosi: il Vaticano e Montecitorio. Oltre che, naturalmente, per fare la loro gita scolastica di fine corso scolastico. Come è nata questa avventura ce la raccontano i rappresentanti dei genitori. «La professoressa Gamper, per ragioni personali, ha cambiato istituto, proprio l'ultimo anno. È sempre stata validissima e bravissima ad organizzare tutto per i ragazzi, aveva un seguito eccezionale sia in classe che nell'Istituto. Mancando lei è saltata la gita di fine medie e sembrava non esserci possibilità alcuna di poterla recuperare. I ragazzi erano affranti. Scherzando, tra genitori, e vessati dalle proteste per la mancata gita, durante un pomeriggio assieme ai nostri ragazzi, abbiamo pensato che se avessimo sognato in grande. ma molto grande, forse ci sarebbe stata una possibilità. Diciamo cantare in Vaticano? Ci siamo dati tutti da fare, cercando agganci tra le nostre conoscenze. Così abbiamo recuperato un vecchio amico don, che lavora in Vaticano. Ci ha chiesto una registrazione da far ascoltare a chi di dovere. I ragazzi cantavano un gloria strepitoso. Il giorno dopo ci hanno comunicato dal Vaticano che erano stati accettati e che avrebbero cantato durante la messa del lunedì, alle 5, all'altare maggiore". In fretta e furia i genitori hanno organizzato treni e alberghi, con il supporto del prof di musica Manfred Sanin, della professoressa di tecnica Petra, della professoressa Klammer (referente di classe) che ha appoggiato e difeso il progetto, e naturalmente grazie alla disponibilità della direttrice Ingrid Pertol Froner, che nonostante le difficoltà, ha permesso ai suoi studenti di realizzare un sogno. Ma il sogno non finisce qui. «Abbiamo chiesto una mano ai parlamentari altoatesini per poter far visitare Montecitorio ai ragazzi. Ce l'abbiamo fatta e hanno chiesto di far cantare i ragazzi anche lì». Dopo tre anni di lezioni di musica e canto i ragazzi delle von Aufschneiter sono in grado di fare la loro bella figura anche davanti a ministri e deputati. «Manfred è il maestro di musica, è una persona eccezionale che ha saputo tirare fuori il meglio dai nostri ragazzi, li ha motivati e coinvolti in un progetto di vita più che scolastico. Petra è la parte irrazionale e razionale al tempo stesso, è la loro prof di tecnica, li conosce, li sa prendere e sa farsi rispettare. Senza questi professori sarebbe stato impossibile», continuano i genitori. La professoressa Klammer, responsabile di classe, ha capito immediatamente la potenzialità della cosa e si è adoperata per guidare l'iter burocratico appoggiato dalla direttrice, senza l'aiuto della quale non sarebbe stato possibile tutto questo. Ma anche l'appoggio di tutti gli altri professori è stato fondamentale e nulla di tutto questo sarebbe stato possibile senza il loro sostegno". Ragazzi superdotati? «No, ragazzi che hanno avuto la fortuna di avere avuto prof e genitori che gli hanno insegnato ad amare la musica. È sicuramente una classe particolare. Cantano da soli, cantano assieme, ascoltano musica... se è per quello sono anche sempre appiccicati ai cellulari, come tutti gli altri...». La storia di quanto sta succedendo non si è ancora conclusa, anzi non è ancora incominciata. Per i ragazzi è ancora un sogno. «Sognare e credere nei propri sogni, soprattutto quando sono puliti e mirano in alto, è fondamentale per i ragazzi. Ma lo è anche per noi adulti che troppo spesso rinunciamo senza provare».













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