Sudente dalla Lub premiato dall’Accademia di Agricoltura

Prestigioso riconoscimento a Fabio Valentinuzzi. Ha svolto una ricerca sul rapporto tra piante e terreno



Un premio in denaro ma soprattutto il prestigioso riconoscimento dell’Accademia di Agricoltura, Scienza e Lettere di Verona hanno ripagato il lavoro di ricerca Fabio Valentinuzzi, studente di dottorato della Facoltà di Scienze e Tecnologie della Lub.

La capacità delle piante di modificare il suolo per procurarsi le sostanze nutritive di cui hanno bisogno è il punto focale della ricerca di Valentinuzzi, che ha iniziato ad occuparsene con la tesi della laurea triennale, ha continuato con la specialistica ed ora prosegue con il lavoro di dottorato.

Il premio si riferisce alla ricerca condotta sul lupino bianco, “una pianta che vive in ambienti inospitali”, spiega Valentinuzzi. “Il lupino rilascia alcuni composti che mobilizzano i nutrienti, rendendoli quindi disponibili, utilizzabili dalla pianta stessa”.

Valentinuzzi è riuscito a individuare precisamente la proteina rilasciata dal lupino, come spiega il prof. Stefano Cesco, vicepreside della Facoltà di Scienze e Tecnologie: “È riuscito ad ottenere piante che non sviluppano questa proteina. Grazie a questo procedimento a togliere si è riusciti a capire con certezza che la proteina responsabile della mobilizzazione dei nutrienti è proprio quella”.

Come spesso accade nella ricerca, è emerso anche un risultato non voluto, una sorta di effetto collaterale che apre nuove possibilità: “Le piante in cui la proteina che ci interessava è stata silenziata hanno sviluppato radici mastodontiche. Questo cambio di morfologia è di per sé un risultato molto interessante che varrà la pena indagare ulteriormente”, così Cesco.

E la ricerca continua: nel lavoro per il dottorato di ricerca Fabio Valentinuzzi applicherà un approccio analogo alle piante di melo: “Insieme alla mia tutor Tanja Mimmo cerchiamo di individuare quali proteine rilascia il melo per rendere disponibili i nutrienti presenti nel suolo, in particolare il fosforo che è insolubile”.













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