Sui «navigator» gelo di Bolzano 

Il lavoro. Waltraud Deeg ieri a Roma per l’ incontro con Di Maio e la seduta della Conferenza delle Regioni dedicata al reddito di cittadinanza L’assessora: «Le misure provinciali sono migliori e preferiremmo non introdurre i tutor. Puntiamo ad avere margini di manovra»



bolzano. Il reddito di cittadinanza è avviato, ma le Regioni sono come minimo scettiche su questo provvedimento-bandiera del Movimento 5 Stelle. La posizione dell’Alto Adige è nota, le misure provinciali sono migliori, ma «non siamo certo i soli ad essere scettici». Così riferisce l’assessora Waltraud Deeg, che ieri ha partecipato a Roma alla seduta della Conferenza delle Regioni dedicata al reddito di cittadinanza, in preparazione della Conferenza Stato-Regioni di oggi. E prima, Waltraud Deeg e i colleghi delle altre Regioni hanno avuto un incontro di quasi un’ora con il ministro Luigi Di Maio.

Il riassunto della giornata romana sul reddito di cittadinanza: «Le Regioni saranno coinvolte nell’attuazione.

Tra i temi affrontata, c’è la figura dei navigator, i tutor che dovranno assistere e vigilare i beneficiari del reddito di cittadinanza. «Noi preferiremmo non introdurre proprio queste figure e non solo noi: c’è comunque una bozza che verrà presentata domani alla Conferenza Stato-Regioni», riferisce Waltraud Deeg.

La Conferenza delle Regioni ha tuttavia dato all'unanimità parere favorevole per un accordo con il governo sul ruolo dei navigator. Secondo una proposta del governo, è previsto un contingente di tremila unità, un numero dimezzato rispetto alle cifre annunciate in passato. È anche previsto un piano nazionale che definirà le modalità attuative del loro utilizzo, lasciando decidere un maniera autonoma le Regioni. «In particolare come Provincia autonoma puntiamo ad avere ampi margini di libertà di manovra», riferisce Waltraud Deeg.

In generale, ribadisce, l’atteggiamento delle Regioni nei confronti del reddito di cittadinanza «è caratterizzato da un certo scetticismo in merito alla sua realizzazione pratica. Per questa ragione abbiamo ottenuto che i prossimi passi verso l’attuazione del reddito di cittadinanza vengano fatti in accordo con le Regioni e le Province autonome, che si impegneranno nell’osservanza di questa assicurazione espressa dal governo».

Prosegue l’assessora: «Siamo convinti che il nostro sistema sociale abbia creato una fitta rete di misure nell’ambito delle politiche sociali e quindi che il concetto di reddito di cittadinanza nella nostra provincia abbia già trovato, da anni, una sua concreta applicazione pratica».

La popolazione altoatesina avrà comunque la possibilità di presentare domanda per il reddito di cittadinanza, previsto a livello nazionale, o per le prestazioni sociali erogate dalla Provincia. «Anche dopo l’incontro odierno sono convinta», ancora Waltraud Deeg, «che le nostre prestazioni siano più mirate e più vicine alle esigenze dei nostri concittadini, anche se da parte nostra vi è un costante impegno nell’ulteriore adeguamento e sviluppo di queste misure». Dopo la trattazione al Senato la discussione nelle prossime settimane passerà alla Camera per la legge di conversione del decreto legge. La Provincia ha presentato una proposta di modifica nella quale si chiede che il reddito di cittadinanza venga applicato sulla base delle indicazioni in vigore in Alto Adige. Nell’incontro con Di Maio è stato toccato il tema delle ripercussioni del reddito di cittadinanza sui centri di mediazione al lavoro. «Le perplessità che sono state esposte sono assolutamente condivisibili. Se lo scopo è offrire un servizio efficiente e vicino alle esigenze dei cittadini, con le attuali premesse tutto ciò appare difficilmente realizzabile», ribadisce Waltraud Deeg. Il ministro Di Maio ha assicurato, anche a questo proposito, di voler cercare l’interlocuzione con le Regioni e che i prossimi passi verso l’attuazione del reddito di cittadinanza verranno attuati solo in accordo con esse.

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