Sull’Alpe di Siusi la villa «travestita» da fienile

L’abuso edilizio, in zona di tutela paesaggistica, è stato scoperto sull’altopiano: c’erano i pannelli solari sul tetto


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Ha trasformato un vecchio e caratteristico fienile in una villa immersa nel verde protetto dell’Alpe di Siusi. La vicenda è finita sul tavolo del sostituto procuratore della Repubblica Axel Bisignano che ha iscritto sul registro degli indagati il proprietario dell’immobile. L’ipotesi di accusa è abuso edilizio, aggravato dal fatto di aver commesso il reato in una zona paesaggisticamente protetta.

Il proprietario del fienile (trasformato in villa) rischia una condanna da uno a cinque anni di reclusione anche se per il momento si sta difendendo affermando di aver ereditato l’immobile dalla madre che nel frattempo è deceduta.

L’abuso edilizio è venuto alla luce perchè qualcuno si era insospettito per l’installazione di un paio di pannelli solari sul tetto del fienile, immerso nel verde dell’Alpe di Siusi in località Saltrìa. La segnalazione anonima fatta pervenire al Comune di Castelrotto ha provocato l’intervento dapprima dei tecnici dell’assessorato comunale all’urbanistica e poi dei carabinieri a cui la stessa amministrazione comunale ha inviato la segnalazione dell’abuso. Il sopralluogo all’interno del fienile ha permesso di appurare che la struttura era stata lasciata intatta all’esterno e completamente ristrutturata all’interno in maniera tale da evitare che qualcuno potesse sospettare della trasformazione abusiva realizzata.

Sono stati, come detto, un paio di pannelli solari a far scoprire l’abuso. Durante il sopralluogo i tecnici del Comune di Castelrotto non credevano ai loro occhi. All’interno del fienile, completamente mimetizzata, era stata infatti costruita una villa in grande stile con tutti i comfort del caso: cucina, camere da letto, stube, bagno piastrellato con acqua calda grazie all’installazione di un «boiler» azionato con l’energia elettrica prodotta dai pannelli solari. In tutta riservatezza era stato anche scavato, all’interno del perimetro del fienile, un piano interrato per alcuni locali da utilizzare come deposito e dispensa. Tutto dovrà ora essere eliminato. Il proprietario della struttura, infatti, è stato raggiunto da un’ordinanza di ripristino della situazione originaria con l’immobile adibito unicamente ad uso fienile.

Nel frattempo però la magistratura ha avviato il procedimento sotto il profilo penale per il reato di abuso edilizio. Vista la zona sottoposta a particolare tutela paesaggistica non è possibile alcuna sanatoria.. L’attuale proprietario si è però difeso affermando di aver ereditato l’immobile e sostenendo che i lavori di trasformazione sarebbero stati realizzati tra il 1993 ed il 1995 dalla madre nel frattempo deceduta.

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